“La scuola mi segnala che mio/a figlio/a presenta delle difficoltà di apprendimento...cosa devo fare?”

Non sono infrequenti richieste simili che vengono rivolte ai pediatri, ai medici di base e poi agli insegnanti stessi, i quali a loro volta non sono sempre correttamente informati circa la procedura da attuare e le persone a cui rivolgersi. Ma facciamo un passo indietro: come ci si accorge che un bambino potrebbe avere un DSA?

L'istituzione che meglio può osservare il bambino nel suo contesto di apprendimento privilegiato è la scuola: anche se non sono previsti dalla legge 170/2010, la Consensus Conference del 2007 ha consigliato di effettuare degli “screening degli indicatori di rischio” sin dall'ultimo anno della scuola dell'infanzia al fine di individuare eventuali alunni che potrebbero avere difficoltà nel passaggio alla scuola primaria. La famiglia può procedere anche in autonomia, rivolgendosi a uno psicologo opportunamente formato che possa individuare aree deboli nelle competenze pre-scolari che costituiscono obiettivi della scuola dell'infanzia.

Psicologo di Base può aiutarvi in questo: uno dei nostri psicologi specializzati in DSA e BES sarà in grado di fare una prima valutazione delle competenze sviluppate dal bambino in relazione allo stadio evolutivo in cui si trova e prevedere eventuali futuri sviluppi di DSA.

Una precisazione: queste valutazioni preliminari non sono la certificazione DSA necessaria per richiedere forme di sostegno durante il percorso di scuola primaria per due motivi. In primo luogo si tratta di test che vengono somministrati a tutta la classe della scuola dell'infanzia anche come forma di ricerca per rilevare eventuali incrementi di casi a rischio riconoscibili sin dall'età prescolare; in secondo luogo la certificazione DSA può essere richiesta a partire dal secondo anno della scuola primaria per quanto concerne i disturbi specifici dell'apprendimento della letto-scrittura e dal terzo anno della scuola primaria per la discalculia. Infatti solo a partire dal momento in cui vi sia stato un primo apprendimento della lettura e della scrittura e delle abilità di calcolo, è possibile individuare disturbi specifici e quindi intervenire a livello scolastico ed extra-scolastico.

Come ottenere la certificazione DSA

Per procedere alla richiesta di una certificazione DSA è necessario prima di tutto avere il sospetto che il bambino abbia un DSA: la scuola primaria ha il compito di osservare tutti i bambini e rilevare eventuali discrepanze tra quanto atteso in termini di sviluppo delle competenze in base all'età e le concrete capacità mostrate dall'alunno. Nei primi due anni della scuola primaria le insegnanti (che sono opportunamente formate per rilevare eventuali atipicità nel processo di apprendimento degli alunni) riportano i casi di possibile DSA; non avendo la certezza che si tratti proprio di un disturbo specifico dell'apprendimento, intervengono con strumenti di supporto che possano aiutare il bambino a superare le difficoltà, magari solo momentanee, che sta vivendo. Se questi strumenti si rivelano sufficienti a favorire il recupero del bambino, la scuola informa la famiglia. In modo simile a quanto avviene a scuola, e solo per volontà della famiglia, è possibile che ci si rivolga a uno psicologo il quale può fare diagnosi di DSA e mettere in atto un primo trattamento a favore del bambino: è bene specificare che la diagnosi di DSA non è la certificazione e quindi non può essere presentata a scuola al fine di ottenere il supporto previsto dalla legge 170/2010. Questa può essere richiesta a uno psicologo privato (che può non essere parte delle équipe accreditate per la certificazione DSA) ai soli fini di riconoscere le difficoltà che il bambino sta attraversando e mettere in atto le misure più opportune per migliorare la sua condizione. Anche in questo caso, se dalla diagnosi non risultano segnali di possibile DSA o, a seguito del supporto ricevuto, non si rilevano delle aree di debolezza, la richiesta di certificazione non è necessaria e il percorso scolastico del bambino prosegue in modo tipico.

Al contrario, se dalle osservazioni della scuola o da una diagnosi psicologica, risultano delle carenze nell'apprendimento, la scuola o lo psicologo redige una relazione in cui riporta quanto evidenziato da una prima valutazione. Con questo documento la famiglia si può attivare per l'iter di certificazione in due modi: privatamente o tramite l'ASL.

In entrambi i casi il primo passo è rivolgersi al pediatra o medico di base per farsi rilasciare un'apposita impegnativa sia nei casi di nuova diagnosi sia nei casi di rinnovo: l'impegnativa si riferisce alla valutazione di “sospetto DSA” che verrà svolta dal neuropsichiatra.

L'équipe che svolge la valutazione per il rilascio della certificazione è sempre composta da 3 figure: un neuropsichiatra infantile che faccia parte di un UONPIA (Unità Operative di NeuroPsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza) o lavori privatamente il quale si occuperà di rilevare eventuali disturbi di carattere sensoriale che possano giustificare le difficoltà di apprendimento del bambino. La presenza di questi disturbi che esulano dai DSA comporta la non emissione della certificazione DSA ma può, con adeguati approfondimenti, eventualmente far sorgere i criteri per richiedere il sostegno scolastico ex Lg 104/1992.

La seconda figura è lo psicologo iscritto all'albo A dell'Ordine degli Psicologi con formazione specifica in DSA, ogni regione stabilisce i criteri per ammettere alla certificazione un professionista: lo psicologo si occuperà dei test di intelligenza più pertinenti al caso specifico. Anche in questo caso, dato che i DSA si manifestano in presenza di un livello intellettivo nella norma, eventuali risultati dei test che definiscano un ritardo, non porteranno alla certificazione DSA ma potranno essere il punto di partenza per approfondire altri disturbi del neurosviluppo.

Infine il logopedista, anch'egli iscritto all'albo e con opportuna formazione, effettuare la valutazione relativa alle competenze di letto-scrittura o alla capacità di calcolo.

La Consensus Conference del 2007 ha specificato che è lasciata alla libertà dei professionisti, la scelta di quali test effettuare purché siano attinenti alla domanda riportata dalla famiglia, siano attendibili ed affidabili ed è necessario che vi sia almeno un test volto a misurare il QI e più in generale le intelligenze del bambino.

Se si vuole procedere alla richiesta di certificazione per vie private, attualmente la soluzione più rapida per via delle lunghe liste di attesa presso le UONPIA, è sufficiente portare la relazione ricevuta dalla scuola e l'impegnativa presso uno dei centri accreditati per la certificazione DSA. Online, è possibile reperire tutte le informazioni relative alle 3 figure che devono svolgere i test necessari: molti lavorano all'interno di centri che hanno un'unica sede fisica in cui la famiglia può recarsi per la procedura in tutte le sue fasi. Generalmente i test psicologici e logopedici e la valutazione del neuropsichiatra infantile richiedono 1 o 2 ore ciascuna e a seguito dell'esito dei test viene rilasciata sempre una relazione alla famiglia. A livello regionale sono poi predisposti dei moduli in cui formalmente viene inserita la certificazione DSA con le relative caratteristiche del disturbo e possibili evoluzioni.

Se si vuole procedere tramite ASL, impegnativa alla mano è possibile prenotare online o telefonare al CUP (Centri Unici Prenotazioni) della regione di appartenenza per verificare la prima disponibilità e prenotare l'appuntamento con il neuropsichiatra infantile che svolgerà la prima visita neurologica per poi indirizzare la famiglia alle successive valutazioni neuropsicologiche e logopediche. Anche in questo caso verranno rilasciate delle relazioni di quanto svolto in seduta per poi compilare il modulo ufficiale con cui si indica la presenza di una DSA.

Sarà questo modulo (sempre insieme alle relazioni ricevute) a dover essere consegnato alla segreteria della scuola per poter fruire della didattica personalizzata e individualizzata prevista per chi ha un DSA.

Il rinnovo della certificazione segue lo stesso iter descritto sopra con la differenza che nell'impegnativa medica sarà riportata la richiesta di una rivalutazione. Non è necessario che si torni presso lo stesso centro in cui si è svolta la prima certificazione né che si prediliga la modalità privata o pubblica scelta in precedenza. La legge non specifica ogni quanto va rinnovata la certificazione DSA: essendo un'età evolutiva di cambiamenti frequenti, si consiglia ogni 3 anni ma è possibile anche richiederla solo nel passaggio da un grado scolastico all'altro per rinnovare la richiesta del supporto a scuola.

E ora? Cosa succede a scuola?

In primo luogo va specificato, secondo quanto riportato dalla Circolare Ministeriale 8/2013, che in presenza di una segnalazione della scuola o di una diagnosi di DSA, in attesa che venga prodotta la certificazione, la scuola deve provvedere a fornire un primo supporto all'alunno prevedendo un PDP (Piano Didattico Personalizzato) in cui vengono previsti gli strumenti compensativi e dispensativi di cui lo studente fruirà nel percorso scolastico. Questo deve essere stilato dal Consiglio di Classe entro Novembre dell'anno scolastico in corso. A differenza di coloro che rientrano nella Lg 104/1992 per cui è obbligatorio prevedere ogni anno un PEI (Piano Educativo Individuale)  ed è sempre previsto che sia assegnata un'insegnante di sostegno, nei casi di DSA la legge 170/2010 non prevede l'assegnazione di un insegnante ad hoc quanto la redazione di un Piano (PDP) in cui, considerate le carenze rilevate nella certificazione, la scuola prevede un adeguamento della didattica alle specifiche esigenze dell'alunno.

Si parla nello specifico di una didattica personalizzata e individualizzata: con il primo termine si intendono tutte le misure che mirano a valorizzare i punti di forza di ciascun alunno, considerando le debolezze e calibrando la didattica in modo che si rispettino i livelli raggiunti dallo studente. L'uso di strumenti che facilitano l'apprendimento come mappe concettuali e schemi e il rispetto dello stile di apprendimento di ciascun alunno, garantiscono che l'offerta formativa generale sia modellata per tutti gli studenti.

Accanto a questo si parla poi di didattica individualizzata facendo riferimento invece a tutte quelle attività rivolte nello specifico all'alunno con certificazione e che vengono svolte quindi in classe nei momenti di lavoro individuale oppure al di fuori di essa in momenti dedicati.

Molto spesso si sente parlare anche di strumenti dispensativi e compensativi: che cosa sono?

Si tratta, secondo la definizione data dalle Lg 170/2010, di mezzi che “sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell'abilità deficitaria”. Ciò significa che non sono delle facilitazioni nello svolgimento delle attività. Si può capire facilmente il ruolo di questi strumenti paragonandoli agli occhiali per chi ha problemi di vista: senza diventa estremamente difficile stare al passo con il programma scolastico tanto quanto una persona ha delle abilità inferiori nella quotidianità senza l'uso degli occhiali.

Sono compensative le registrazioni delle lezioni per evitare di prendere appunti, le mappe concettuali che facilitano la memorizzazione dei contenuti o l'uso di griglie o della calcolatrice in caso di discalculia. Non si tratta di facilitazioni poiché chi ha un DSA non ha le stesse competenze di apprendimento degli altri compagni e necessità quindi di aiuti per raggiungere lo stesso loro livello.

Sono dispensative, invece, quelle misure che facilitano l'alunno esimendolo dal compiere alcune attività in cui è maggiormente carente e che gli impedirebbero di raggiungere gli obiettivi della classe: si tratta, per esempio, di fornire maggior tempo per svolgere un compito in classe, prevedere esenzioni dal leggere ad alta voce o dalle lingue straniere o ancora programmare le sue interrogazioni.

Tutti questi aspetti vengono valutati dal Consiglio di Classe e inseriti nel PDP, insieme agli obiettivi generali e a quelli specifici dell'alunno da rivedere periodicamente (generalmente due volte nel corso dell'anno scolastico) per valutare l'andamento del percorso ed eventualmente modificare strumenti e metodi in relazione ai risultati ottenuti. Il PDP è poi firmato dai docenti, dal dirigente e dalla famiglia che ne riceverà una copia.

Bibliografia e Sitografia