Psicoterapia cognitivo comportamentale
Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
Che cos’è la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale?
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale nasce intorno agli anni ’60, coniugando l’approccio del comportamentismo ai modelli della psicoanalisi, incentrati sull’introspezione e gli schemi interpretativi della realtà.
Un modello clinico che ha subito una graduale evoluzione nel corso del tempo, grazie a figure illustri come Aaron Beck (fondatore della Terapia Cognitiva) e Albert Ellis (a cui si deve la REBT, la Terapia Razionale Emotiva Comportamentale), fino ad arrivare ai celebri Vittorio Guidano (padre del Post-razionalismo) e Giovanni Antonio Liotti (fondatore della SITCC - Società italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva).
Questa metodologia evidenzia una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Ogni nostro problema emotivo è per il modello quindi influenzato dal nostro modo di sentire, pensare ed agire.
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è un approccio terapeutico efficace, utile per affrontare una serie di problemi di salute mentale ed emotiva, come la depressione, l’ansia o l’abuso di sostanze.
Lo Psicoterapeuta aiuta i pazienti ad individuare pensieri ricorrenti, schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di integrarli e sostituirli con convinzioni più funzionali.
Un percorso psicoterapeutico che ci aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza del nostro modo di sentire e vivere il presente, con l’obiettivo di imparare ad autoregolare le nostre sensazioni e comportamenti.
Una tecnica spesso utilizzata per aiutare il paziente a comprendere i suoi meccanismi di valutazione degli eventi è il modello ABC.
L’acronimo ABC individua Antecedent (Antecedenti), Belief (Pensieri) e Consequence (Conseguenze).
Attraverso questo modello d’interpretazione della mente umana, possiamo analizzare gli antecedenti, ossia quegli accadimenti che precedono l’insorgere di un determinato pensiero, che porterà ad un particolare sentire e dunque comportamento come conseguenza.
Cambiando il nostro modo di valutare gli eventi, andremo a modificare anche la nostra percezione e conseguentemente il nostro stato emotivo ad essi associato, prevenendo l’insorgenza di nuove problematiche.
Quali sono i principali disturbi psichici e i disagi interiori che si possono curare con la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale?
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale risulta efficace in presenza di problemi psicologici, emotivi e di natura comportamentale.
E’ un percorso in cui possiamo imparare a gestire le nostre emozioni e reazioni, adottando un pensiero reale e positivo.
Attraverso specifiche tecniche si punta a regolare degli stati emotivi, ristabilendo il nostro equilibrio psicofisiologico e vivendo un nuovo stato di benessere.
Ad esempio, tramite il training autogeno e il rilassamento muscolare progressivo si lavora sulla regolamentazione degli stati di stress e ansia.
La terapia cognitivo comportamentale è usata per trattare:
- attacchi di panico;
- bassa autostima;
- depressione;
- disturbi affettivi;
- disturbi alimentari;
- disturbi correlati a sostanze;
- disturbi d'ansia;
- disturbi legati alla dipendenza da sostanze;
- disturbi mentali;
- disturbo da stress post-traumatico;
- disturbo ossessivo compulsivo;
- disfunzioni sessuali;
- insonnia;
- fobie;
- problemi di coppia;
- problemi di gestione della rabbia.
Chi si rivolge solitamente al trattamento di Psicoterapia Cognitivo- Comportamentale?
Chiunque può rivolgersi ad uno Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, in quanto è un percorso che accompagna il paziente alla riscoperta di sé e della propria vita.
Solitamente si accede a questo trattamento quando si desidera affrontare un problema circoscritto ad una situazione attuale e lo si vuole gestire in tempi brevi.
Cosa succederà nelle sedute di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale?
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è un percorso dalla durata variabile, che differisce per ogni individuo, in relazione alla situazione di partenza e al problema che viene palesato.
In alcuni casi, i pazienti affrontano un percorso breve (dalle 6 alle 8 sedute), mentre in altri possono volerci diversi mesi.
Le sedute sono organizzate con cadenza settimanale, secondo un calendario concordato con lo Psicoterapeuta.
Questo trattamento prevede diverse fasi.
1. Valutazione iniziale e definizione del problema
Questo momento fondamentale, definito anche assessment, prevede la raccolta di
alcuni dati essenziali, attraverso i racconti del paziente e test psicodiagnostici (cognitivo, proiettivo o neuropsicologico).
Lo Psicoterapeuta potrebbe ad esempio chiedere una partecipazione attiva, con un diario giornaliero da compilare a casa, annotando pensieri, emozioni e comportamenti specifici.
Tutti questi passaggi sono propedeutici anche alla creazione di una relazione con il paziente, volta a stimolare un’alleanza e collaborazione, nella ricerca e soluzione della problematica.
Lo Psicoterapeuta coinvolgerà il paziente nell’individuazione di tutti quegli elementi volti a delineare nel concreto la sua problematica, circoscrivendola nella situazione attuale.
Attraverso alcune tecniche specifiche, come il Metodo ABC (definito più sopra), si andrà a definire il disagio avvertito, contestualizzandolo e canalizzandolo verso un nuovo obiettivo, ovvero la sua attenuazione e risoluzione.
2. Strategia terapeutica e condivisione del contratto terapeutico
Molto spesso inquadrando il problema, ci sentiamo già più rilassati, perché sappiamo dare un nome al sentire negativo che stiamo vivendo.
In questa fase lo Psicoterapeuta individuerà la migliore strategia terapeutica atta a raggiungere l’obiettivo, delineato precedentemente.
Esercizi tecnici e attività che il paziente porterà con sé anche a casa, come ad esempio il diario giornaliero, per acquisire una consapevolezza costante di ciò che lo circonda.
Il contratto terapeutico è quindi la definizione dei tempi e modi in cui tale percorso si andrà sviluppando, per raggiungere insieme l’obiettivo di una nuova serenità ed equilibrio.
Vengono gettate le basi del percorso terapeutico, con specifiche regole e criteri, atti anche a monitorare il suo andamento.
3. Conclusione del trattamento cognitivo comportamentale
In questa fase si assiste al raggiungimento dell’obiettivo del percorso psicoterapeutico.
L’eliminazione completa di un sintomo, il superamento di una fobia o di uno stato d’animo spiacevole e il cambiamento di un comportamento disfunzionale, sono solo alcuni dei risultati che il paziente potrà raggiungere.
Come può aiutarti la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale?
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale ti aiuterà a sentirti meglio, sin dalle prime sedute, grazie alla combinazione di due approcci differenti.
Attraverso l’Approccio Cognitivo Comportamentale potrai riuscire a comprendere i tuoi schemi di ragionamento e identificare quei pensieri ricorrenti, che tendono poi a sfociare in determinati comportamenti, che influenzano direttamente le problematiche emotive che stai vivendo.
Grazie all’Approccio Cognitivo Comportamentale, invece, lo Psicoterapeuta ti aiuterà a formulare una differente modalità di risposta agli eventi e ti insegnerà a fronteggiare ogni stato di disagio, diventando così parte attiva del processo.
La Terapia Cognitivo Comportamentale agisce su:
- pensieri automatici: lavorando ad un livello cognitivo superficiale, su pensieri e immagini che sono solite attraversare la nostra mente rapidamente e su cui non abbiamo alcun controllo;
- credenze intermedie: interviene in un livello cognitivo intermedio, andando a lavorare su opinioni e valutazioni, momentaneamente distorte dal nostro vissuto;
- credenze base: opera ad un livello cognitivo più profondo, agendo su quel sistema di valori appreso durante l’infanzia e l’adolescenza, che risulta sempre più consolidato con il passare degli anni.
Qual è il percorso formativo che ha seguito lo Psicoterapeuta cognitivo comportamentale?
È necessario aver frequentato il corso di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva Comportamentale, che ha una durata di 4 anni ed è suddiviso nei seguenti moduli:
- Training: in cui si insegnano i concreti strumenti alla base della professione;
- Lezioni accademiche e Seminari avanzati: che aiutano ad approfondire non solo gli aspetti della Psicologia Generale, ma formano lo Psicoterapeuta nel suo specifico indirizzo cognitivo comportamentale;
- Apprendimento di Tecniche: riservato all’apprendimento di tecniche specifiche per esercitare;
- Tirocinio Formativo: che introduce lo Psicoterapeuta direttamente all’interno di Strutture accreditate, private o pubbliche, formandolo attraverso l’esercizio della sua professione.
In alcuni corsi di Specializzazione è prevista, per i futuri professionisti, la possibilità di accedere ad un percorso di psicoterapia personale, sotto la Supervisione di un Formatore Senior.
Terminati i 4 anni, è previsto un Esame finale per conseguire la Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.