Affrontare una separazione può essere molto difficile dal punto di vista emotivo ma anche dal punto di vista pratico. Separarsi civilmente affrontando il divorzio senza litigi permette di proteggere i figli e mantenere la comunicazione con l’ex senza entrare in dinamiche distruttive.

Infatti i conflitti tra genitori separati hanno conseguenze sulla serenità dei figli ed è auspicabile proteggere i figli dalle conseguenze di un divorzio.

In questo articolo troverai una guida concreta, con consigli psicologici e relazionali per affrontare il divorzio in modo civile.

È davvero possibile separarsi senza litigare?

Il divorzio può essere civile o è solo un’illusione?

Spesso si pensa che il conflitto sia inevitabile, ma non è sempre così. Quando una crisi di coppia porta alla fine della relazione, è importante chiedersi se ci siano alternative: crisi di coppia e tradimento. È possibile gestire questo momento delicato e separarsi senza litigi. Attuare un divorzio civile è possibile soprattutto se si tiene ben presente il bene dei figli. A volte lasciarsi permette di concentrarsi sui figli e non sui conflitti di coppia e recuperare la serenità.

Molte coppie riescono a separarsi in modo sereno, avendo capito che l’amore di coppia è finito ma che saranno sempre genitori.

Perché separarsi con rispetto fa bene anche ai figli?

Il periodo che precede la decisione di separarsi può essere burrascoso oppure gestito in modo da proteggere i figli. Può durare anni e avere un forte impatto sui figli. I figli si accorgono del clima teso e dei conflitti anche silenziosi: anche se non si litiga apertamente davanti a loro percepiscono chiaramente che qualcosa non va e si accorgono di tutti i segnali anche non verbali.

In questo momento è importante mantenere il rispetto reciproco anche in caso di ferite profonde.

Proteggere i figli dal divorzio significa separarsi civilmente per il loro bene e ricordarsi che ogni atteggiamento può avere un grosso impatto su di loro.

Come tutelare i figli durante la separazione?

Quali segnali indicano che un bambino sta soffrendo a causa del divorzio?

Di fronte ad un conflitto tra i genitori diversi possono essere i segnali di disagio nei bambini e negli adolescenti.

I bambini più piccoli possono sentirsi coinvolti, a volte colpevoli, e possono iniziare a pensare a come risolvere questa situazione. Questo li porta ad essere distratti a scuola e ad iniziare ad avere difficoltà scolastiche, ad essere più irritabili e a volte ad isolarsi dai coetanei.

Le conseguenze psicologiche di un divorzio dipendono da come sono stati gestiti i conflitti e questo delicato periodo, non dal divorzio in se.

Gli adolescenti possono sentirsi coinvolti attivamente nel risolvere il conflitto oppure possono prenderne le distanze passando più tempo fuori casa, isolandosi o accentuando comportamenti provocatori anche per distrarre i genitori dai litigi della loro separazione. L’UNICEF evidenzia come la separazione, persino in contesti critici, causi problemi emotivi e vulnerabilità ai minori: un confronto utile per comprendere il trauma familiare anche dentro casa.

Come comunicare il divorzio ai figli in base all’età?

Anche se non esiste un “copione” che possa andare bene per tutti e per tutte le fasce di età, ci sono alcuni aspetti importanti da tenere a mente quando si spiegherà la separazione o il divorzio a bambini piccoli o adolescenti.

Come spiegare il divorzio ai figli? È importante che la comunicazione avvenga da parte di entrambi i genitori e che con parole adeguate all’età si distingua l’amore di coppia che è finito dall’amore per loro come genitori. Si spiegherà che loro non sono responsabili della rottura e che non possono fare niente per evitare la separazione. Si deve rassicurarli del fatto che i genitori si stanno occupando di riorganizzare la famiglia dopo la separazione.

Si deve usare sempre il plurale quando si parla, per non mettere i figli nella situazione di parteggiare per uno o l’altro. E’ sufficiente dire che l’amore è finito senza entrare nei particolari delle cause o delle accuse reciproche. I figli non devono preoccuparsi per i genitori, non devono spendere la loro energia nel rassicurare i genitori o aiutare quello che sentono più debole.

Routine, stabilità e relazioni: cosa protegge davvero i figli?

È importante per proteggere davvero i figli che la quotidianità dopo la separazione sia più stabile possibile, con un calendario chiaro che permetta di avere buone relazioni con entrambi i genitori.

Bisogna mantenere per quando possibile abitudini stabili in modo da mantenere il senso di continuità nella vita del bambino.

Ad esempio, se possibile, mantenere la routine di chi lo accompagnava a scuola o alle attività pomeridiane.

Con un calendario chiaro ed equilibrato il bambino si sente rassicurato sul futuro.

Lo stesso vale per gli adolescenti anche se con loro bisogna avere maggiore elasticità in quanto il gruppo degli amici e le attività fuori casa assumono maggiore importanza rispetto ai bambini più piccoli.

Il calendario e la gestione della famiglia devono essere condivisi tra i due genitori, consapevoli dell’importanza di mantenere un rapporto equilibrato con entrambi, per una buona co-genitorialità.

È possibile prevenire traumi emotivi nei bambini dopo una separazione?

In alcuni casi, la separazione può portare sintomi depressivi: scopri come affrontare la depressione. Spesso si pensa che il divorzio possa essere traumatico per i bambini, ma come abbiamo già accennato il divorzio non è automaticamente un trauma se ben gestito.

Un ambiente calmo, una buona comunicazione e il supporto quotidiano sono fattori protettivi importanti che possono prevenire eventuali traumi dovuti alla separazione.

Anche se c’è stato un periodo più conflittuale, è sempre possibile per i genitori separati recuperare delle relazioni più serene che permettano di ridurre le conseguenze sui figli.

Hai notato segnali di disagio nei tuoi figli dopo la separazione?

Non aspettare che le difficoltà diventino problemi più grandi. Intervenire subito può fare la differenza nel loro equilibrio emotivo.

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Come comunicare con l’ex partner in modo sano?

5 regole per ridurre i litigi e parlare civilmente

Come abbiamo visto una buona comunicazione è un importante fattore protettivo.

Ma come si può comunicare con l’ex senza litigare ed evitando il conflitto?

Se il conflitto è molto alto tra i genitori separati ci si può limitare alle comunicazioni scritte, via messaggio o mail, che siano concentrate unicamente sui figli, che abbiano come obiettivo una collaborazione funzionale all’organizzazione famigliare: usare un tono neutro, senza frecciatine o battute, che si limiti a parlare della questione riguardante i figli.

Cosa fare se l’altro genitore non collabora o crea conflitto?

Può capitare che uno dei due genitori sia ostile o manipolatorio.

In questo caso la comunicazione può diventare difficile se non impossibile.

Se un genitore impedisce l’accesso al figlio all’altro genitore, spesso inventando scuse o malesseri non reali, la serenità del figlio viene seriamente compromessa.

Nel caso di un divorzio ad alta conflittualità è necessario un intervento di mediazione familiare dove il mediatore aiuta a comunicare con l’ex partner conflittuale e a riportare l’attenzione sul figlio.

Cosa evitare davanti ai figli?

All’interno di un rapporto conflittuale sono molti i comportamenti che andrebbero evitati per non coinvolgere i figli:

  • litigare davanti ai figli
  • parlar male dell’altro o del suo nuovo partner
  • usarli come messaggeri
  • Interrogarli sul tempo trascorso con l’altro
  • Mostrare dispiacere quando deve andare con l’altro genitore

Questi comportamenti, alla ricerca di un’alleanza con i figli, generano confusione e mette i figli in difficoltà, dove, amando entrambi i genitori, devono avere un comportamento diverso ed essere compiacenti con l’uno o con l’altro.

Proteggere i figli dal conflitto significa mostrare loro che può esistere un rapporto rispettoso anche quando non si va d’accordo o ci si separa.

Quando e perché rivolgersi a uno psicologo o mediatore familiare?

In quali casi è utile la terapia familiare?

Nelle situazioni più difficili o quando si pensa di avere bisogno di un supporto ci si può rivolgere ad uno psicoterapeuta per una terapia familiare.

Chiedere aiuto ad un terapeuta per un supporto psicologico durante o dopo una separazione non è un fallimento ma un atto di responsabilità verso se stessi e i figli.

Il terapeuta può seguire la coppia di genitori o il singolo genitore aiutando a capire alcuni atteggiamenti e ad elaborare le ferite profonde che ancora non si sono affrontate.

Se i genitori sono sereni anche i figli lo saranno, sia se restano insieme sia se si separano.

Le situazioni in cui è particolarmente utile un aiuto psicologico sono ad esempio quelle con un’alta conflittualità, con difficoltà nella comunicazione con l’ex, dove appaiono segnali di disagio nei figli, dove è presente un senso di colpa nei genitori.

Il terapeuta, o il mediatore famigliare che aiuta a prendere tutti gli accordi che riguardano un divorzio e la gestione dei figli, può essere utile in qualsiasi momento per essere supportati e per garantire un clima sereno e non traumatico ai figli.

Cos’è la mediazione e come funziona?

La mediazione familiare è uno strumento neutro per aiutare due ex partner a comunicare e trovare accordi per il bene dei figli.

Mentre la terapia ha l’obiettivo di elaborare vissuti difficili, la mediazione familiare durante una separazione, condotta da professionisti qualificati, aiuta a prendere accordi rispetto a tutto ciò che riguarda la gestione dei figli: orari di visita, comunicazioni scolastiche, gestione del tempo, vacanze. Oltre alla gestione degli aspetti economici. Gli accordi sono poi sottoscritti dal professionista e dai genitori e possono essere presentati in Tribunale con o senza l’intervento degli avvocati.

È un importante strumento per i genitori in conflitto, facilitando la comunicazione tra genitori

Le domande più comuni dei genitori che stanno divorziando

Come evitare che i figli si schierino con uno dei due?

I  bambini tendono naturalmente a schierarsi se percepiscono tensione, per questo è importante evitare di parlar male dell’altro genitore, non forzare confidenze facendo loro un interrogatorio.

Allo stesso tempo è importante per proteggere i figli dagli effetti negativi di una separazione, non usare i figli come alleati o testimoni, ma sottolineare come sono importanti i rapporti con entrambi i genitori.

Come gestire la casa e le routine dei figli?

Nel momento in cui i figli frequenteranno i genitori in due case diverse è importante mantenere una continuità nell’educazione per fare in modo, con le dovute differenze caratteriali, che le regole delle due case non siano troppo differenti tra loro.

Inizialmente può essere difficoltoso per tutti gestire tempi e luoghi diversi, ma è importante che la routine dei figli sia il più possibile stabile e condivisa.

Ad esempio è importante che siano uguali gli orari del sonno e dei pasti, il tempo per i compiti e per lo svago: la coerenza è fondamentale per la sicurezza emotiva dei bambini.

Come cambia la comunicazione con figli adolescenti?

Con gli adolescenti durante una separazione o un divorzio è importante essere più trasparenti, bisogna coinvolgerli nell’organizzazione dei tempi e della settimana, senza però trattarli alla pari  usandoli come confidenti per giustificare sfoghi o scarichi di responsabilità.

Anche se i ragazzi più grandi possono sembrare indifferenti o non manifestano il dolore come i bambini più piccoli, non bisogna dimenticare che non sono dei piccoli adulti sui quali appoggiarsi ma che hanno ancora bisogno del sostegno di entrambi i genitori.

Qual è la differenza tra separazione civile e affido condiviso?

La separazione civile riguarda il modo in cui due persone si lasciano (con una buona comunicazione e rispetto).

L’affido condiviso è un termine giuridico che regola la presenza dei figli con entrambi i genitori, ma non garantisce automaticamente serenità se manca la comunicazione.

Come separarsi con rispetto: da dove iniziare davvero?

Cosa puoi fare oggi per ridurre il conflitto?

Per cambiare dinamiche conflittuali, ridurre i conflitti e separarsi senza litigare, si deve partire dai propri comportamenti: quando cambia un elemento in un rapporto si innesca un cambiamento in tutte le persone coinvolte.

Si può iniziare a modificare il modo di comunicare: smettere di rispondere a tono, scrivere messaggi invece che parlare a voce, darsi un tempo fisso per le comunicazioni. Per approfondire come ricostruire se stessi dopo una separazione, leggi questo articolo.

Quale messaggio vogliamo davvero trasmettere ai nostri figli?

“Cosa voglio che mio figlio ricordi di questo periodo?”

Sarebbe importante lasciare un’eredità emotiva basata su maturità, amore e rispetto, anche se il rapporto di coppia è finito. I figli di genitori separati dovrebbero vedere come gli adulti hanno saputo gestire la separazione e il divorzio con maturità e responsabilità.

La comunicazione con il tuo ex partner è diventata un campo di battaglia?

Un supporto professionale può aiutarti a trasformare i conflitti in accordi costruttivi per il bene dei figli.

Parla con uno psicologo: il primo incontro è gratuito

Separarsi è difficile, ma gestire bene i conflitti è essenziale per il benessere dei figli.

Con uno psicologo presente – in studio o online – puoi affrontare il divorzio mettendo al centro i tuoi figli.