Spesso vivere una crisi di coppia può gettare confusione nella vita quotidiana: non capisci bene le cause, sospetti un tradimento, non sai come recuperare l’intimità nella coppia e ogni giorno che passa aumenta la distanza emotiva. I problemi di coppia sono molto più comuni di quello che pensi e provocati da fattori diversi secondo anche le fasi della vita che stiamo attraversando. La mancanza di desiderio è spesso la punta dell’iceberg di problemi sottostanti che prima vengono affrontati prima possono essere risolti.
Quando i silenzi diventano prolungati i problemi sembrano più grandi e sembra difficile uscirne fuori. Vediamo insieme come è possibile fare chiarezza e ritrovare la serenità all’interno ella coppia.
Come capire se la tua è una crisi di coppia o la fine della relazione?
Quali sono i segnali emotivi e comportamentali di una crisi di coppia?
I segnali più comuni che indicano una crisi di coppia possono essere diversi e vissuti con una diversa intensità. Il partner può manifestare silenzi prolungati oppure puoi perdere interesse nel comunicare con l’altro: la mancanza di dialogo e i problemi di comunicazione nella coppia portano ad una sensazione di solitudine pur vivendo sotto lo stesso tetto. Potresti perdere la pazienza con più facilità e l’irritabilità quotidiana fa aumentare la distanza emotiva e può portare anche ad una mancanza di intimità.
Come distinguere una crisi di coppia passeggera da una rottura definitiva?
Non tutte le crisi di coppia possono indicare la fine del rapporto. Nelle fasi evolutive di una coppia alcune crisi sono prevedibili e fisiologiche: lo stress quotidiano, la routine domestica e la gestione dei figli contribuiscono a far perdere di vista la coppia ed a vedere l’altro solo come genitore e non come partner. In questo caso probabilmente la crisi è passeggera e più facile da affrontare: si possono riorganizzare le priorità, i compiti e modificare le dinamiche, anche con l’aiuto di un esperto esterno alla coppia che posa osservare con maggiore neutralità le dinamiche che hanno portato alla crisi.
Oppure la crisi può essere strutturale se riguarda questioni relative alla fiducia, ai valori, alla visione del mondo e della famiglia. In questo caso può determinare la fine di una relazione e comportare una scelta definitiva.
A volte quando alla domanda “cosa potrebbe fare il suo partner per migliorare la situazione?” si risponde “niente” siamo di fronte ad una rottura irreparabile.
Ti senti bloccato in una relazione che non sai se salvare o chiudere?
Parlarne con un esperto può aiutarti a capire se c’è ancora spazio per ricostruire. Il primo colloquio è gratuito.
Perché avviene un tradimento e cosa significa davvero in una relazione di coppia?
Perché si tradisce anche quando si ama ancora il partner?
Una situazione difficile da affrontare, che va a minare la fiducia verso l’altro, è la scoperta o la comunicazione di un tradimento.
Il tradimento può essere fisico (spesso gli uomini più delle donne considerano questo l’unico tradimento) o emotivo, cioè relativo ad un rapporto di confidenza, intimità, affetto verso una terza persona. Il tradimento nasce spesso da mancanza di intimità e ascolto, fenomeno osservato da numerosi studi psicologici che evidenziano come depressione, ansia e scarso legame emotivo siano fattori ricorrenti
Perché si tradisce?
Non necessariamente significa non amare più ma le motivazioni possono essere profonde e complesse: quando si percepisce una mancanza di ascolto per un lungo periodo è’ possibile che si cerchi altrove una persona con cui condividere emozioni e sentimenti.
Oppure in un momento in cui ci si sente trascurati o ci si confronta con i cambiamenti legati all’età, si ha maggiormente bisogno di conferme esterne e aumenta il desiderio di evasione.
Amare e tradire quindi non sono necessariamente due verbi che si escludono a vicenda: l’infedeltà può avere motivazioni profonde e anche se il tradimento nella coppia ha delle profonde conseguenze, può essere capito e affrontato.
Cosa prova chi viene tradito? E chi tradisce?
Entrambe le posizioni sono cariche di sofferenza, i vissuti emotivi sono dolorosi per entrambe le parti.
Cosa si prova dopo un tradimento?
Le emozioni del tradito sono una forte umiliazione, prova rabbia verso il partner e verso se stesso, può sentire un senso di vuoto e sentirsi destabilizzato rispetto alle sicurezze che aveva sempre avuto. Allo stesso modo chi tradisce può essere disorientato rispetto all’immagine che aveva di sé stesso e che esprimeva e provare un grande senso di colpa dopo un tradimento.
Il tradimento è più comune di quanto si pensi: secondo il General Social Survey, circa il 20 % degli uomini e il 13 % delle donne hanno ammesso un’infedeltà sessuale
Si può superare un tradimento nella coppia e ricostruire la fiducia?
Superare un tradimento è possibile ma richiede impegno, onestà, tempo e a volte terapia. Il lavoro si concentra soprattutto nel ricostruire la fiducia per superare l’evento e nel perdonare il partner.
La crisi di coppia dopo il tradimento può essere affrontata e può gettare le basi per un legame più solido e consapevole.
Cosa succede quando manca l’intimità nella coppia?
Qual è la differenza tra mancanza di desiderio e mancanza d’amore?
Uno dei primi segnali che preoccupa la coppia è il caldo o la mancanza di desiderio sessuale. È il segnale più facile ed evidente da notare ma non necessariamente è il segnale di mancanza di amore.
Le crisi all’interno della coppia possono essere sessuali, affettive o relazionali. Mentre la crisi relazionale coinvolge le dinamiche del rapporto, temi relativi al comportamento verso l’altro, la fiducia, il rispetto, la crisi affettiva riguarda il sentimento che ancora si prova verso l’altro. Il sentimento può trasformarsi nel tempo: l’innamoramento iniziale dove l’altro è idealizzato diventa amore nel tempo e può anche trasformarsi in affetto. Quando la crisi riguarda il sentimento che magari si è trasformato in sola amicizia è più difficile recuperare un rapporto di coppia senza l’aiuto di un professionista.
All’interno di queste crisi può inserirsi la mancanza di desiderio o di intimità. Se in parte è fisiologica con il passare del tempo e con la pressione degli impegni quotidiani e della gestione dei figli, in parte può essere il segnale di una distanza emotiva.
Può generare vergogna e frustrazione oppure può essere accettata da entrambi i partner che decidono di vivere una relazione di coppia con amore ma senza il sesso.
La distanza emotiva porta sempre alla crisi di coppia?
Anche la distanza emotiva è spesso un segnale precoce, ma può essere recuperata se ne vengono analizzate le cause. Prolungati silenzi o incomprensioni anche antiche di possono sommare allo stress e generare la sensazione di essere incompresi. La coppia in crisi presenta sempre una disconnessione emotiva che però se riconosciuta e affrontata in tempo può fornire l’occasione per elaborare ferite passate.
Come ritrovare la complicità nella relazione dopo una crisi di coppia?
Per ritrovare la complicità e ricostruire la relazione bisogna concentrarsi nel dedicare tempo a recuperare comportamenti e attività esclusivamente per la coppia. prevedere momenti periodici senza la distrazione dei figli o altro, pasti condivisi durante i quali parlare di sé stessi e condividere emozioni, attività in comune condividendo passioni o sport. Anche vedere un film insieme o fare una passeggiata permette di dedicare del tempo a sè stessi. Si può iniziare una nuova attività insieme e si possono rinegoziare ruoli e compiti per alleggerire il peso quotidiano.
A volte è necessario chiedere aiuto ad un professionista per intraprendere una terapia di coppia o individuale.

Crisi di coppia e figli: è giusto restare insieme per non farli soffrire?
Come vivono i figli una crisi di coppia tra i genitori?
Le ricadute di una crisi di coppia sui figli possono essere importanti.
I figli sono i primi ad accorgersi della tensione del clima familiare, leggono molto bene il linguaggio non verbale anche in assenza di liti davanti a loro. Se la crisi è passeggera può essere di insegnamento anche per loro vedere due adulti che affrontano i problemi e li risolvono.
Dai genitori prendono l’esempio su come superare e affrontare i conflitti.
Se invece la crisi fosse ingestibile per motivi diversi, e i genitori dimostrassero di non saperla superare, l’impatto sui figli può essere più pesante: i bambini vivranno una continua tensione familiare e si domanderanno quanto loro hanno contribuito o provocato un problema e cosa possono fare per risolverlo. Anche per questo motivo è inutile negare la situazione, ma può essere di aiuto parlarne apertamente con parole adatte all’età dei bambini. Ad esempio si potrebbe dire loro “vi siete accorti che in questo periodo mamma e papà non vanno d’accordo ma stiamo cercando di risolvere i problemi per tornare ad essere tranquilli come prima” o frasi simili.
È meglio separarsi o restare insieme per i figli dopo una crisi?
Ogni situazione è diversa dall’altra ma è pericoloso restare insieme solo "per i figli" se la relazione è tossica. È preferibile affrontare una separazione in modo consapevole sapendo che ai bambini giovano due genitori sereni anche se separati piuttosto che infelici sotto lo stesso tetto.
Anche se la coppia è in crisi non si deve dimenticare di avere l’attenzione verso il benessere dei bambini, spettatori loro malgrado.
I bambini non devono sentirsi responsabili e devono essere rassicurati dal fatto che “i grandi” si occuperanno di risolvere la situazione.
Come affrontare una crisi di coppia in modo costruttivo?
Da dove iniziare per salvare una relazione in crisi?
Quando ci si accorge di vivere in una relazione in crisi è importante che entrambi i partner condividano l’obiettivo di salvare la relazione.
Il primo passo che la coppia può compiere è cercare di riconoscere le proprie responsabilità ed aprirsi all’ascolto dell’altro. Può impegnarsi a trovare momenti di connessione emotiva che aiutino ad affrontare la crisi.
Qual è il ruolo della comunicazione nei momenti di conflitto in una relazione?
La prima cosa da fare è riprendere ad avere una buona comunicazione, che come altre cose è frutto anche di allenamento: vuol dire esprimere con sincerità i propri pensieri ma saper ascoltare, riformulare quanto ascoltato per avere conferma di aver capito bene.
Al contrario una comunicazione carica di frecciatine, rimproveri, tentativi di attivare il senso di colpa porta a litigi di coppia e conflitti.
Quando serve andare in terapia di coppia per superare una crisi?
La qualità del dialogo è fondamentale per instaurare dinamiche sane ma spesso se la ripetizione di dinamiche distruttive avviene da tempo può essere difficile modificare i propri comportamenti.
A volte ci possono essere tradimenti non elaborati e ferite ancora aperte.
Per questo rivolgersi ad uno psicoterapeuta permette di confrontarsi in un luogo protetto con l’aiuto di un “terzo” estraneo alle dinamiche.
Quando andare in terapia? Quando la situazione critica si protrae da tempo, quando si vuole un aiuto per velocizzare alcuni processi funzionali, quando si vuole il confronto con uno psicologo esperto di coppia che ha già aiutato tante persone in situazioni simili.
Hai vissuto un tradimento e non sai come andare avanti?
Non devi affrontarlo da solo: un confronto guidato può aiutarti a comprendere e a guarire.
Come comportarsi quando il partner rifiuta la terapia di coppia?
Capita spesso che uno dei due partner si rifiuti di andare in terapia. Cosa fare? Oltre ad essere sempre possibile iniziare un percorso individuale e andare in terapia da soli ( in una relazione anche se solo uno dei due acquisisce dei cambiamenti porta novità alle dinamiche di coppia) si può tentare di proporre solo un colloquio informativo per poi prendere una decisione, dimostrando di rispettare anche i tempi diversi dell’altra persona. Non è facile ammettere le proprie difficoltà di fronte a uno psicologo per problemi di coppia.
Come capire se è il momento di chiudere una relazione di coppia?
Come capire se in una relazione non c'è più amore o solo tanta rabbia?
La rabbia nella coppia non permette di vedere con lucidità come è davvero la situazione, se l’amore è finito o se la frustrazione fa avere atteggiamenti corrosivi. La rabbia nasce dal non essere visti, capiti, ascoltati, può nascondere una richiesta di amore. Come capire se è finita? Bisogna chiarire i sentimenti, tutti i non detti, le frustrazioni e vedere cosa rimane del sentimento che ha unito due persone.
Come lasciare una persona che si ama ancora, ma non si riesce più a vivere insieme?
Se si arriva a capire che relazione è tossica o insostenibile, è molto difficile prendere una decisione quando nonostante tutto è ancora presente un sentimento di affetto. Ma quando l’amore non basta, Soprattutto in presenza di figli, separarsi con rispetto è un atto di responsabilità, non di fallimento. Anche se faticoso lasciare chi si ama significa dimostrare rispetto per se stessi e per gli altri, non far vivere le persone a cui si vuole bene in un clima di tensione o ipocrisia.
Dopo una decisione così difficile, che fa soffrire tutti, è importante ritagliarsi uno spazio personale di rielaborazione che permetta di proseguire più serenamente per la propria strada.























