Ti senti spesso solo, giudicato, escluso? Ti porti addosso ferite invisibili che fanno più male di quelle fisiche?
Se ti sei riconosciuto anche solo in parte, potresti essere una vittima di bullismo o cyberbullismo. Se anche non ne sei certo, leggere questo articolo potrebbe aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo.

Essere presi di mira, offesi, umiliati… può lasciare segni profondi. Forse ti vergogni, forse pensi che sia colpa tua o magari hai paura che nessuno ti creda, ma non sei solo e soprattutto non è colpa tua.

In queste righe troverai informazioni chiare su come reagire al bullismo, capire se stai subendo prepotenze e, soprattutto su come ritrovare fiducia in te stesso. C’è un modo per uscirne e insieme lo scopriremo. 

Cos’è il bullismo e il cyberbullismo: una ferita invisibile 

Il bullismo è definito dall’ISS (HBSC) come “comportamento aggressivo, intenzionale, ripetuto nel tempo, con asimmetria di potere tra le parti”. Circa 1 adolescente su 6 in Italia dichiara di aver subito bullismo o cyberbullismo almeno una volta nella vita. 

Le forme di bullismo: fisico, verbale, psicologico, relazionale

Il bullismo assume molte forme. A volte è evidente, altre è più sottile. Il bullismo fisico si manifesta con spintoni, pugni, calci o oggetti lanciati. Il bullismo verbale consiste in insulti, minacce, prese in giro ripetute. Il bullismo psicologico lavora nell’ombra, con l’intento di ferire emotivamente: isolamento, sguardi sprezzanti, silenzi intenzionali. Chi subisce bullismo tende a isolarsi, a non voler parlare per non essere ferito di nuovo. Ma l’isolamento può aggravare il disagio. Parlare è il primo passo per ricostruire. Poi c’è il bullismo relazionale, quando qualcuno cerca di escluderti da un gruppo, parlando male di te alle spalle o facendo in modo che gli altri si allontanino.

Queste sono tutte forme di bullismo. Se riconosci qualcuno di questi comportamenti nella tua vita quotidiana, sappi che non sei solo e che puoi fare qualcosa.

Quando il dolore passa dallo schermo: cos’è il cyberbullismo

Il cyberbullismo è una forma di bullismo che agisce tramite smartphone, social, chat, email. Può iniziare con un messaggio offensivo o una foto condivisa senza permesso, ma spesso cresce fino a diventare una persecuzione continua.

A differenza del bullismo “dal vivo”, il cyberbullismo non ha limiti di spazio né di tempo. Ti può raggiungere ovunque e in qualunque momento.

Capire cos’è il cyberbullismo è il primo passo per riconoscere che stai vivendo qualcosa di ingiusto e pericoloso e per iniziare a reagire.

È davvero bullismo? I segnali da non ignorare

“Stanno solo scherzando”, ti dici. Perché allora ti senti così male? Non è sempre facile distinguere tra scherzi innocui e atti di bullismo. Ecco alcuni segnali da non ignorare:

  • Eviti certi posti o certe persone per paura
  • Ti senti costantemente giudicato, inadeguato
  • Ti isoli, parli meno, ridi meno
  • Ti senti sbagliato, anche se non hai fatto nulla

Se ti ritrovi in queste descrizioni, è importante chiederti: come capire se è bullismo? Se ti fa soffrire, allora lo è e merita attenzione.

Il bullismo non ha età: anche gli adulti possono esserne vittime

Bullismo sul lavoro: quando diventa mobbing

Essere adulti non significa essere immuni al bullismo. Anzi, negli ambienti di lavoro si può verificare un vero e proprio mobbing: umiliazioni costanti, critiche ingiustificate, esclusione da riunioni o conversazioni, carichi di lavoro eccessivi.

Questo è bullismo sul lavoro. Se ti svegli ogni giorno con l’ansia di andare in ufficio, se torni a casa esausto e demoralizzato, qualcosa non va.

Hai il diritto di lavorare in un ambiente sano e rispettoso e puoi fare qualcosa per difenderti.

I sintomi psicologici e fisici del bullismo

Ansia, vergogna, ritiro sociale: i segnali più comuni

Il corpo può iniziare a parlare: tensione, insonnia, nausea sono tutti segnali legati all’ansia che si accumula nel tempo. 

Il bullismo colpisce in profondità. Le sue ferite si manifestano spesso con sintomi psicologici come:

  • Ansia costante
  • Vergogna anche senza motivo
  • Tristezza e bassa autostima
  • Difficoltà a concentrarsi o dormire
  • Paura di stare con gli altri

A volte ti senti paralizzato, come se stessi vivendo con un peso addosso, ma quel peso non ti appartiene. È stato messo lì da chi ti ha ferito. Riconoscerlo è il primo passo per lasciarlo andare.

Ti riconosci in questi segnali?

Ansia, chiusura, tristezza profonda… possono essere reazioni normali, ma non vanno ignorate. Parlane con uno psicologo.

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Quando il corpo parla: sintomi psicosomatici da stress 

Anche il corpo parla e spesso prima della mente. I sintomi fisici del bullismo possono includere:

  • Mal di testa frequenti
  • Insonnia o incubi ricorrenti
  • Problemi gastrointestinali
  • Dolori muscolari o affaticamento cronico

Questi effetti del bullismo derivano dallo stress continuo a cui sei sottoposto. Non sei debole: stai solo reagendo a un trauma e ci sono modi per uscirne. 

Come reagire: cosa puoi fare concretamente

Primo passo: capire che non è colpa tua 

La cosa più difficile? Credere che non sei tu il problema. Tuttavia, la verità è questa: non è colpa tua. Chi fa bullismo sceglie consapevolmente di ferire e questo dice tutto di lui, non di te.

Come reagire al bullismo? Inizia riconoscendo il tuo valore, anche quando ti sembra di non averne. Sei degno di rispetto. Sei importante e puoi rialzarti.

A chi puoi chiedere aiuto: genitori, scuola, terapeuti 

Non devi fare tutto da solo. Parla con un genitore, un insegnante, un amico fidato. Rivolgiti a uno psicologo: è lì per aiutarti, senza giudicarti. Se sei un adulto, valuta di parlare con un consulente del lavoro o un avvocato. Chiedere aiuto per il bullismo non è un segno di debolezza. È un atto di forza. È il primo passo per uscire dal buio. Un percorso di psicoterapia individuale può offrire uno spazio sicuro per elaborare l’esperienza e ritrovare forza interiore.

Aspetti legali: cosa dice la legge sul bullismo e cyberbullismo 

In Italia, la legge sul cyberbullismo (Legge 71/2017) protegge le vittime, soprattutto i minori. Puoi chiedere la rimozione di contenuti lesivi dai social. Puoi denunciare le prepotenze alle autorità. La scuola è obbligata a intervenire.

Denunciare il bullismo non è vendetta, è protezione. Per te e per chi potrebbe subire lo stesso domani. Conoscere i tuoi diritti è il primo passo per esercitarli.

Ritrovare fiducia in te stesso dopo le prepotenze

Guarire è possibile. Anche se ora ti sembra lontano, puoi recuperare l’autostima dopo il bullismo. La terapia ti aiuta a rimettere insieme i pezzi, a ridare senso a ciò che è accaduto, a riscoprire chi sei davvero. Inizia riconoscendo il tuo valore, anche quando ti sembra di non averne. Ricostruire una autostima ferita è un processo possibile.

Tu sei molto più di ciò che ti è successo. Non lasciare che il dolore definisca il tuo valore. Meriti di vivere una vita piena, libera dalla paura e dalla vergogna. Passo dopo passo, la ritroverai.

Hai il diritto di stare bene, di essere ascoltato, di ritrovare la forza dentro di te e se senti che da solo non ce la fai, chiedere aiuto è il regalo più grande che puoi farti.

Ti senti solo e incompreso?

Parlare con qualcuno può aiutarti a ritrovare fiducia. Il primo colloquio è gratuito, e i successivi hanno un costo calmierato di 40€.

Richiedi il tuo primo incontro

Quando ti senti messo all’angolo, ricorda che esiste una via per tornare a respirare serenamente.

Affrontare il bullismo si può. Un percorso su misura, in presenza o online, può aiutarti a ritrovare sicurezza e serenità.