Sei un genitore e ti è capitato di chiederti: “Lascio troppo tempo i miei figli davanti allo smartphone?”, oppure “Perché ogni volta che provo a dire basta con i videogame, finisce in una lite?”.
Ti riconosci in questa situazione? Sempre più genitori si trovano a dover negoziare l’uso della tecnologia in casa, tra il desiderio di proteggere i propri figli e la fatica di gestire una quotidianità sempre più complessa (fra il reale e il virtuale) e densa di impegni.
Quello tra tecnologia e bambini è uno dei temi più discussi in ambito educativo, infatti molti dei conflitti familiari oggi sono legati proprio all’uso degli schermi, causando tensioni nel rapporto genitori-figli.
Questo articolo nasce proprio per offrirti uno spazio di riflessione e strumenti concreti per affrontare con più serenità il tema delicato dell’uso eccessivo dei dispositivi digitali da parte dei più piccoli.
Perché è così difficile gestire la tecnologia con i bambini
La tecnologia è ovunque: una premessa importante
Oggi parlare di tecnologia in famiglia significa fare i conti con una presenza costante e inevitabile.
L’uso quotidiano di smartphone, tablet e videogiochi è ormai parte integrante non solo della vita degli adulti ma anche dei bambini, che utilizzano le tecnologie come strumenti di svago (dai giochi alla visione dei cartoni animati) ma anche per le attività scolastiche. È per questo che stabilire dei limiti adeguati all’uso di questi dispositivi può diventare difficile.
In molte famiglie, probabilmente anche nella tua, il telefono è sempre presente sul tavolo, anche durante i pasti. Il tablet viene spesso utilizzato per calmare un momento di nervosismo o intrattenere il bambino mentre si svolgono attività domestiche, si attende in sala d’aspetto o si viaggia. Sono soluzioni pratiche apparentemente efficaci e innocue, adottate in buona fede dai genitori, per gestire i ritmi e le sfide familiari.
Tuttavia, è proprio l’uso quasi sistematico dello smartphone e degli schermi come “strumenti-tampone” che può rendere più complicato, nel tempo, aiutare i bambini a sviluppare un rapporto equilibrato con la tecnologia. Non si tratta solo di abitudine, ma anche di imitazione: i bambini osservando gli adulti apprendono che la tecnologia è una risposta valida (quasi automatica) a ogni momento di attesa, noia o frustrazione.
Essere consapevoli del contesto attuale non giustifica questo uso delle tecnologie, ma serve a mettere in luce come la difficoltà nel porre limiti al loro utilizzo sia oggi condivisa da moltissimi genitori.
È un fenomeno diffuso, legato a un cambiamento culturale profondo. Non è un segno di mancanza di autorità, qualcosa che deve farti sentire svalutato come genitore, ma il chiaro segnale che servono approcci nuovi per affrontare una realtà radicalmente diversa da quella del passato.
Tuo figlio si arrabbia quando gli metti limiti?
Dietro a quei “no” difficili si nasconde un bisogno. Un supporto psicologico può aiutarti a comprendere e gestire meglio queste reazioni.
Perché i bambini si attaccano così tanto agli schermi
Probabilmente anche tu, come gli altri genitori, ti sei chiesto perché i bambini siano quasi incapaci di staccarsi da smartphone, tablet o videogiochi. La risposta va cercata nei meccanismi psicologici ed emotivi che si attivano quando i bambini usano la tecnologia.
Gli schermi offrono stimoli forti, immediati e costanti: immagini in movimento, colori brillanti, suoni coinvolgenti, gratificazioni rapide. Questo tipo di stimolazione attiva il sistema dopaminergico del cervello, quello legato al piacere e alla ricompensa. Più uno stimolo è appagante, più il cervello lo ricerca.
Inoltre, per molti bambini gli schermi svolgono un’azione di regolazione emotiva. Guardare un video o giocare aiuta a calmarsi, distrarsi, fuggire a noia, frustrazioni o alla solitudine. In altre parole, la tecnologia diventa una sorta di “coperta di Linus” digitale. In questi casi è fondamentale affiancare all’uso della tecnologia strumenti alternativi per aiutare i più piccoli a sviluppare una sana regolazione emotiva. Se i dispositivi digitali vengono usati spesso per “tranquillizzare” o “occupare” i bambini (ad esempio nei momenti di attesa, disagio o capriccio), la conseguenza è che imparino col tempo ad associare la tecnologia al sollievo emotivo. Questo rafforza un circolo vizioso difficile da interrompere portando all’istaurarsi di una vera e propria dipendenza tecnologica per i bambini.
A confermare la preoccupante crescita del fenomeno di dipendenza precoce dalle tecnologie ci sono indagini, come il report dell’OCSE dal titolo "Come va la vita dei bambini nell’età digitale" da cui emerge che il 17% dei minori si sente nervoso o ansioso quando privato di smartphone, tablet o altri dispositivi digitali. Puoi approfondire i risultati nel report completo dell’OCSE.
Genitori in difficoltà: non è colpa tua
Se ti senti dunque sopraffatto, frustrato o confuso, sappi che è assolutamente normale. La difficoltà dei genitori con la tecnologia non riguarda solo te, è una sfida collettiva. Non esiste un manuale comune per affrontare tutto questo: lo stai imparando strada facendo, con amore e fatica.
La consapevolezza delle dinamiche che instaurano e alimentano questo tipo di dipendenza è un primo passo fondamentale per comprendere che ciò che ai tuoi occhi di genitore può apparire solo un capriccio di un bambino nasconde qualcosa di più complesso che si può affrontare efficacemente con strategie mirate e col supporto di professionisti specializzati in questo campo come gli psicologi.
"Mi sento in colpa perché cedo spesso": un pensiero comune
“Lo so che non dovrei lasciarlo giocare così tanto, ma a volte la stanchezza prende il sopravvento e non riesco ad impormi”. Quante volte lo hai pensato?
I sensi di colpa legati all’uso della tecnologia da parte dei figli non fanno di te un cattivo genitore e non indicano trascuratezza, ma attenzione e il desiderio di fare il meglio possibile nonostante le difficoltà. Anche quando si è stanchi o sotto pressione, si cerca comunque di trovare un equilibrio.
È proprio da questi momenti, imperfetti ma autentici, che puoi ricominciare con più consapevolezza e senza giudizio.
Qual è il tempo giusto davanti agli schermi?
Le indicazioni degli esperti in base all’età
Probabilmente ti sei già chiesto “Quanto tempo può stare un bambino davanti a uno schermo senza rischi?”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce delle linee guida (frequentemente aggiornate anche alla luce dei riscontri scientifici) che rappresentano un valido punto di partenza per i genitori:
- 0-2 anni: evitare l’uso di device
- 2-5 anni: massimo 1 ora al giorno, sempre con la presenza di un adulto.
- 6-12 anni: fino a 2 ore al giorno, con contenuti di qualità.
- 13 anni in su: con l’aumentare dell’età e l’incremento dell’uso degli strumenti digitali anche ai fini didattici, nessun limite rigido ma l’obiettivo basilare di preservare un equilibrio tra il digitale e attività svolte nella vita reale (studio, sport, amici).
Queste coordinate sono utili a prevenire fenomeni di dipendenza e tutti i potenziali rischi di un uso scorretto delle tecnologie.
Effetti di smartphone e videogiochi sullo sviluppo dei bambini
Impatto cognitivo, emotivo e relazionale
L’uso di smartphone e videogiochi ha un impatto duplice sullo sviluppo dei bambini, può essere infatti sia positivo che negativo.
La questione di fondo non è eliminare la tecnologia, ma usarla in modo consapevole e con moderazione.
Effetti positivi (incentivati dall’uso controllato):
- Stimolazione di alcune abilità cognitive, come la reattività e il problem solving.
- Alcuni giochi favoriscono la cooperazione e il pensiero logico.
- Alcuni contenuti educativi digitali favoriscono l’apprendimento.
Effetti negativi (in caso di uso eccessivo o non guidato dei device):
- Difficoltà di concentrazione e affaticamento mentale.
- Alterazioni nel sonno (soprattutto se usati la sera).
- Isolamento sociale e difficoltà nella gestione delle emozioni.
- Tendenza a cercare stimoli continui, con poca tolleranza alla noia.
- Rischio di obesità dovuto allo scarso movimento fisico.
Anche comportamenti come il “doomscrolling”, ovvero consumare compulsivamente notizie negative, sono stati associati a livelli più elevati di ansia e stress nei teen
Oggi è impensabile crescere un figlio in un ambiente privo di stimoli digitali e l’utilizzo della tecnologia non costituisce un problema, ma può diventarlo quando sostituisce il gioco attivo, l'interazione umana e l'esplorazione reale.
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Come impostare regole efficaci (e farle rispettare)
È utile stabilire fin da subito limiti chiari, realistici e condivisi. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) raccomandano di evitare totalmente gli schermi nei primi 12 mesi e di non superare un’ora al giorno tra i 2 e i 4 anni.
Definire regole chiare
Quando si tratta di regole sull’utilizzo della tecnologia per i bambini, la chiarezza è fondamentale.
Regole vaghe generano confusione e discussioni. Mentre regole semplici, coerenti e condivise aiutano anche i più piccoli a capire come orientarsi.
Ecco alcuni esempi pratici che possono esserti utili:
- “Si può usare il tablet solo dopo i compiti, per massimo 30 minuti.”
- “Niente smartphone a tavola, si parla tutti insieme.”
- “Nel fine settimana, videogiochi solo il pomeriggio, massimo 1 ora.”
Ricorda inoltre di coinvolgere i bambini nella definizione delle regole, discutendo in maniera armonica con loro e rendendoli parte attiva della decisione, e di tenere le regole scritte su una lavagnetta o un foglio visibile che serva da reminder durante la giornata.
Come evitare conflitti e discussioni continue
Strategie per comunicare senza litigare
Spesso la differenza la fa il modo in cui comunichi con tuo figlio.
Vediamo alcuni esempi in cui modificando lo stile comunicativo si può efficacemente veicolare un messaggio importante e dare delle norme senza innescare potenziali conflitti:
❌ "Spegni subito, basta videogiochi!"
✅ "Hai ancora 10 minuti di gioco, poi passiamo a qualcos’altro. Cosa preferisci: aiutarmi in cucina o leggere insieme?"
❌"Sei sempre incollato al telefono!"
✅ "Mi piacerebbe passare un po’ di tempo insieme. Mettiamo via i telefoni per mezz’ora?"
Cambiare tono e parole può evitare conflitti sulla tecnologia e migliorare la relazione genitore-figlio.
Ulteriori strategie comunicative che possono aiutarti a ridurre la tensioni sono:
- Preavviso di 10 minuti prima di dover spegnere i device in modo che il bambino possa concludere le attività.
- Creare abitudini solide (ad esempio tecnologia solo dopo i compiti).
- Tono fermo ma empatico: "Capisco che vuoi continuare, ma adesso è il momento di spegnere".
- Ascolto attivo: lasciare spazio all'espressione delle emozioni del bambino senza minimizzarle.
Proposte concrete: cosa fare al posto degli schermi
Attività alternative che funzionano davvero
Una strategia utile per favorire un rapporto sano ed equilibrato con le tecnologie è quella di proporre a tuo figlio valide alternative alle attività digitali.
Alcuni esempi concreti:
- Giochi di società, costruzioni, disegno, puzzle
- Uscite al parco, esplorazioni in città o brevi passeggiate
- Piccoli compiti in cucina
- Ascolto condiviso di musica o storie
- Attività sportive o di movimento in casa o all’aperto
- Attività manuali: collage, pasta di sale, origami
Proporre qualcosa di nuovo con entusiasmo e presenza può trasformare il "tempo senza schermo" in una vera occasione di relazione. Quando infatti si offre al bambino un’attività reale e interessante, il bisogno dello schermo si riduce in modo naturale senza imposizioni.
Domande frequenti dei genitori (FAQ)
È dannoso se mio figlio gioca ai videogiochi ogni giorno?
Dipende da quanto tempo ci gioca, che tipo di giochi utilizza e come questo influisce sul suo umore, sul sonno e sulla vita sociale. Una buona regola è alternare i videogiochi con altre attività non digitali, stabilire limiti chiari e monitorare sempre eventuali cambiamenti e l’effetto dell’uso dei device.
Mio figlio si arrabbia quando gli tolgo lo smartphone: è normale?
Sì, è una reazione comune. Gli schermi stimolano il sistema dopaminergico e generano una forte attrazione. È importante mantenere la calma, essere chiari e coerenti con le regole e proporre alternative coinvolgenti.
Posso usare il tablet per calmare mio figlio quando è agitato?
Può capitare, ma è bene che non diventi un’abitudine. I bambini hanno bisogno di imparare a gestire le emozioni con strategie più funzionali. Affidarti ad uno psicologo può aiutarti a sviluppare strumenti alternativi più efficaci e sani.
Quando chiedere aiuto a uno psicologo
Chiedere supporto a uno psicologo non è segno di debolezza, ma di responsabilità. Quando le discussioni sono quotidiane, il senso di impotenza cresce, il rapporto con tuo figlio si complica o noti in lui i segni evidenti di un uso disregolato della tecnologia (dipendenza, isolamento sociale, irritabilità, insonnia ecc…) è fondamentale rivolgersi a uno specialista.
Ricorda: non esistono genitori perfetti, ma genitori consapevoli e disponibili a crescere insieme ai propri figli. La tecnologia non è un nemico: è uno strumento. I genitori devono insegnare ai bambini come usarla al meglio, rispettando i tempi dell’infanzia e il valore delle relazioni autentiche.
È un percorso spesso tortuoso in cui la figura di un esperto come lo psicologo può dare un sostegno determinante, aiutare a fare chiarezza e a costruire assieme un sano equilibrio relazionale fra il mondo reale e quello digitale. In questi casi, rivolgersi a uno psicologo per una consulenza psicologica può aiutare a recuperare serenità, chiarezza e strumenti educativi efficaci.
Bibliografia e sitografia
- Bromberg-Martin, E., &Hikosaka, O. (2009). Midbrain dopamine neurons signal preference for advance information about upcoming rewards. Neuron, 63(1), 119–126.
- David H. Zald, The influence of dopamine autoreceptors on temperament and addiction risk, https://doi.org/10.1016/j.neubiorev.2023.105456
- https://www.oecd.org/en/publications/how-s-life-for-children-in-the-digital-age_0854b900-en.html
- https://www.fimp.pro/images/guide/digitale.pdf
- https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/311664/9789241550536-eng.pdf?sequence=1&isAllowed=y
- https://retezerosei.savethechildren.it/approfondimenti/diritto-protezione/luso-delle-tecnologie-digitali-nei-bambini-da-0-a-6-anni/