Paura di andare dallo psicologo: come superare dubbi, stigma e iniziare a stare meglio
Paura di andare dallo psicologo: come superare dubbi, stigma e iniziare a stare meglio

Psicologo di Base®: Primo colloquio gratuito e i successivi 3 a 40€ ciascuno

Paura di andare dallo psicologo: come superare dubbi, stigma e iniziare a stare meglio

Hai mai sentito paura o imbarazzo all'idea di rivolgerti a uno psicologo? Se sì, sappi che non sei affatto solo.

Molte persone provano esitazione, disagio o addirittura vergogna quando si tratta di chiedere aiuto per il proprio benessere psicologico. Paure legate al giudizio degli altri, al timore di essere etichettati come “deboli” o all’incertezza su cosa aspettarsi da un percorso terapeutico sono reazioni comuni, umane e comprensibili.

Ma prendersi cura della propria salute mentale non è un segno di fragilità: è un atto di consapevolezza e coraggio. In questo articolo esploreremo insieme le ragioni per cui andare dallo psicologo può fare paura, come superare lo stigma che ancora oggi circonda la salute mentale, e perché chiedere aiuto può essere uno dei gesti più importanti che possiamo fare per noi stessi.

In realtà, riconoscere di avere bisogno di aiuto non è un segno di debolezza, ma un passo importante verso il benessere e l'autenticità. Questo articolo nasce proprio per accompagnarti, con delicatezza e senza giudizio, nel comprendere perché queste emozioni sono così frequenti e come sia possibile superarle. Proseguendo nella lettura, scoprirai che affrontare la paura di andare dallo psicologo può aprire la strada a una vita più serena, consapevole e libera da pesi invisibili.

Perché andare dallo psicologo fa paura?

La figura dello psicologo è ancora oggi avvolta da un’aura di tabù, in quanto spesso viene associata esclusivamente a situazioni di grave disagio o “follia”.

In Italia, la Psicologia e la figura dello psicologo sono state a lungo associate principalmente alla cura dei disturbi mentali. Nell’immaginario collettivo, lo psicologo – in particolare lo psicoterapeuta – si occuperebbe dei problemi “meno gravi”, utilizzando la parola come strumento di cura, mentre lo psichiatra affronterebbe i casi più seri, attraverso i farmaci.

In realtà, la Psicologia non si occupa solo di patologie, ma ha come obiettivo centrale la comprensione e la valorizzazione della dimensione psichica dell’essere umano, in ogni fase della vita e in diversi contesti: personali, relazionali, lavorativi, scolastici.

Il disagio psicologico, così come i disturbi, vengono letti come segnali di equilibri interiori che si sono alterati, che entrano in crisi o che si sono interrotti. Questo non significa negare l’importanza dei fattori biologici o degli eventi esterni, ma piuttosto considerarli all’interno di un quadro più ampio, che tiene conto delle relazioni, del contesto e dei vissuti soggettivi.

Ti capita di sentirti bloccato, sopraffatto o confuso senza sapere da dove cominciare?

A volte basta uno spazio sicuro dove essere ascoltati. Il primo colloquio con Psicologo di Base® è gratuito: è il momento giusto per iniziare.

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Questo pregiudizio porta molte persone a pensare che rivolgersi a uno psicologo significhi essere deboli, fragili o incapaci di gestire la propria vita da soli. In realtà, lo psicologo è un professionista della salute mentale, esattamente come il medico lo è per quella fisica: una figura che può offrire ascolto, strumenti e supporto in momenti di difficoltà, ma anche semplicemente per conoscersi meglio e crescere interiormente. Scopri di più su come funziona la psicoterapia individuale e come può accompagnarti nel tuo percorso personale.

“E se poi non so cosa dire?”
“E se mi giudica?”
“E se piango?”

Sono solo alcune delle domande che molte persone si pongono prima del primo incontro con uno psicologo. L’ansia prima della seduta è del tutto normale, così come la paura dello psicologo o la sensazione di non sapere da dove iniziare. A volte si prova addirittura vergogna solo per aver preso appuntamento, come se chiedere aiuto significasse ammettere di non essere “abbastanza forti”.

Ma non c’è nulla di sbagliato in questi pensieri. In realtà, sono segnali di quanto teniamo alla nostra salute mentale e di quanto desideriamo stare meglio. Lo psicologo non è lì per giudicare, ma per accogliere. Non pretende che tu abbia le idee chiare o le parole giuste: ti aiuterà proprio a trovare chiarezza e fiducia nel tuo percorso. Sentirsi in difficoltà all’inizio è umano, e non significa affatto essere soli o “sbagliati”.

Dubbi comuni: “E se non fosse abbastanza grave?”

Questa è una delle domande più frequenti: “Ma è davvero così grave da andare da uno psicologo?”. La verità è che non serve avere un problema “grave” per chiedere aiuto. La psicoterapia non è riservata solo a chi vive un trauma o una crisi profonda.

Pensaci: quante volte ti è capitato di sentirti sopraffatto da una giornata di lavoro? O di vivere uno stress continuo senza riuscire a “staccare la spina”? Hai mai avuto dubbi relazionali, momenti di confusione personale, o semplicemente bisogno di parlare con qualcuno senza sentirti giudicato?

Noi esseri umani siamo come delle spugne: assorbiamo emozioni, tensioni, preoccupazioni dall’ambiente che ci circonda. Ma nessuna spugna può assorbire all’infinito. A un certo punto, va strizzata, alleggerita. Parlare con uno psicologo significa concedersi uno spazio per respirare, per ritrovare lucidità, per prendersi cura della propria salute mentale, anche in assenza di un “problema grande”.

L’ansia da prima seduta: è normale?

Sì, è assolutamente normale sentirsi in ansia prima della prima seduta. Non sapere cosa aspettarsi può far nascere timori: "E se non so cosa dire?", "E se mi metto a piangere?", "Mi capirà davvero?".

La prima seduta è in realtà un incontro conoscitivo, un dialogo iniziale in cui puoi raccontare, con i tuoi tempi, chi sei e cosa ti ha spinto a chiedere supporto. Non ci sono risposte giuste o sbagliate, non serve prepararsi un discorso.

Lo psicologo è lì per accoglierti senza giudizio, per ascoltare e iniziare a costruire con te uno spazio sicuro. Sentirsi nervosi è comprensibile, ma spesso, già dopo il primo incontro, si avverte un senso di sollievo: finalmente hai iniziato a prenderti cura di te.

“Cosa penseranno gli altri se lo scoprono?”: il peso del giudizio

Un’altra paura molto diffusa è quella del giudizio: “Cosa penseranno gli altri?”, “Crederanno che sono debole o che ho qualcosa che non va?”.

Viviamo in una società dove la salute mentale, purtroppo, è ancora circondata da molti pregiudizi. Ma la verità è che cercare supporto è un gesto di forza, non di debolezza. È un modo per dire a sé stessi: "Il mio benessere conta." Vuoi capire come può aiutarti psicologo di base e come funziona il servizio?

A decostruire questo tabù ci stanno pensando soprattutto i più giovani. Sempre più ragazzi e ragazze riconoscono l’importanza della psicologia come strumento di comprensione. Se sei un genitore o lavori con adolescenti, scopri di più sulla psicoterapia dell’adolescenza. — un mondo spesso troppo complesso per essere affrontato da soli, affidandosi solo al caso o alle pressioni sociali.

Lo dimostra la ricerca dell’UNICEF “The Future We Want”, in cui gli adolescenti rivendicano con chiarezza il diritto a servizi psicologici accessibili: spazi di ascolto, prevenzione, sostegno e, se necessario, cura. Ma lo conferma anche un recente sondaggio di studenti.it: quasi 8 giovani su 10 considerano utile parlare con uno psicologo, e 7 su 10 lo farebbero, se ne avessero la possibilità.

Ad ogni modo, andare in terapia è un qualcosa di privato non sei obbligato a raccontarlo a qualcuno. Puoi decidere tu se, quando e con chi condividere il tuo percorso. Il giudizio degli altri non può valere più della tua serenità.

Ricorda: chiedere aiuto non significa che hai fallito, significa che stai scegliendo di affrontare le cose, e questo è qualcosa di cui andare fieri.

È il momento giusto per chiedere aiuto?

Capire quando andare dallo psicologo non è sempre facile. Spesso si pensa: “Magari passa da solo”, oppure “C’è chi sta peggio, non ho il diritto di lamentarmi”. Eppure, ignorare il disagio non lo fa sparire. Anzi, può farlo crescere in silenzio.

Come capire se hai bisogno di uno psicologo

Ecco alcuni segnali comuni che possono indicare il bisogno di un supporto psicologico:

  • Ti senti ansioso o agitato anche senza una ragione precisa? Leggi l’approfondimento su come gestire l’ansia e le sue manifestazioni.
  • Hai difficoltà a dormire o ti svegli stanco e senza energie.
  • Hai spesso pensieri negativi o ti senti giù di morale per giorni interi.
  • Hai dubbi che non riesci a chiarire, su di te, sulle relazioni o sulle tue scelte.
  • Ti capita di reagire in modo eccessivo a situazioni banali.
  • Hai la sensazione di non riconoscerti più o di aver perso motivazione.

Anche il semplice sentirsi bloccati, sopraffatti, o in un periodo in cui “tutto pesa”, è un motivo valido per chiedere aiuto.

Hai imparato a non chiedere mai aiuto per non sembrare debole?

Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di responsabilità verso te stesso. Il primo passo è gratuito, e può fare la differenza.

Scopri il valore di essere ascoltato

Si può andare in terapia anche senza un problema grave?

Assolutamente sì. Esiste una terapia preventiva o evolutiva, che aiuta a conoscersi meglio, a fare chiarezza dentro di sé, a migliorare relazioni, gestione del tempo o delle emozioni.

Non c’è bisogno di arrivare “al limite” per iniziare un percorso. In realtà, iniziare prima che il malessere diventi insostenibile è uno dei regali più grandi che puoi farti.

Il peso dello stigma: cosa ci frena davvero

Nonostante oggi si parli molto più apertamente di salute psicologica e mentale, lo stigma verso la psicoterapia esiste ancora. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo stigma e la discriminazione nei confronti delle persone con disturbi mentali rappresentano una delle principali barriere all’accesso alle cure psicologiche, nonché un ostacolo al benessere individuale e sociale. Spesso è invisibile, ma pesa: condiziona le nostre scelte, alimenta paure e silenzi.

Retaggi culturali e falsi miti sulla terapia

L’American Psychological Association ha identificato e sfatato i principali falsi miti sulla psicoterapia, dimostrando come il supporto psicologico sia utile in molte situazioni quotidiane, e non solo in caso di patologie gravi.

Ecco alcuni falsi miti comuni da superare:

  • “Se vai dallo psicologo vuol dire che sei matto” →  Falso: lo psicologo è un professionista che aiuta nella quotidianità, non è un “medico dei pazzi”.
  • “Ci si deve arrangiare da soli” → Falso: chiedere aiuto non è un fallimento, ma un atto di cura.
  • “Chi va in terapia ci resta per sempre” → Falso: molti percorsi hanno un inizio e una fine chiari, a seconda delle esigenze.

“Andare in terapia è da deboli?”: sfatiamo il mito

No. Andare in terapia è un atto di forza. Vuol dire avere il coraggio di guardarsi dentro, di affrontare ciò che fa male, di volersi bene.

La vera debolezza non è avere un problema, ma far finta che non esista.

Vergogna e resistenze interiori: da dove nascono

Spesso la vergogna nasce da messaggi interiorizzati fin dall’infanzia: “Non piangere”, “Non dare peso alle emozioni”, “Chi chiede aiuto è fragile”. Queste idee, anche se non dette apertamente, restano dentro.

La buona notizia è che si possono riscrivere. E iniziare a vedere la terapia come una risorsa, non come una sconfitta.

A volte il passo più difficile è proprio quello di chiedere aiuto. Superare la paura di andare dallo psicologo può aprire la strada a una vita più serena e consapevole.

Andare dallo psicologo fa paura, ma farlo nel modo che preferisci, online o in presenza, può fare la differenza

Dott.ssa Alessia Giannatempo

Autrice

Dott.ssa Alessia Giannatempo

Iscrizione albo: Lazio nr. 25993

Psicologa dell'età evolutiva, Tutor Didattico specializzato in Disturbi dell'Apprendimento, Criminologa esperta di tematiche di devianza giovanile

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