Ci sono mattine in cui alzarsi per andare al lavoro sembra uno scoglio insormontabile. Non si tratta solo di stanchezza, è una sensazione diversa, come se qualcosa dentro si fosse spento. Perdere il senso di ciò che si fa è un segnale cui dare ascolto. Il primo passo è sempre quello di cercare di comprendere da dove arrivi il disagio, per poter iniziare a cambiare, ritrovando l’energia persa e un legame più autentico con ciò che facciamo ogni giorno.

Cos'è la perdita di motivazione lavorativa

Per perdita di motivazione lavorativa non si intendono semplicemente una giornata "no" o un periodo faticoso sul lavoro. Questo è qualcosa che capita a tutti. Ma se la situazione di insoddisfazione persiste e di conseguenza cala la motivazione, il problema diventa più profondo. Ci si sforza di trovare nuovi stimoli, ma sembra una partita persa. I sintomi diventano più evidenti: stanchezza, apatia, facilità alla rabbia sono campanelli d’allarme importanti. 

Se la fatica va oltre la stanchezza: i segnali della demotivazione

Vediamo meglio quali sono i segnali che ci possono aiutare a distinguere un periodo di stanchezza fisiologica, da una vera e propria demotivazione lavorativa:

  • Aumento dell'apatia
  • Irritabilità verso colleghi o compiti
  • Sensazione di vuoto o inutilità
  • Difficoltà di concentrazione
  • Perdita di entusiasmo anche per attività che prima erano gratificanti
  • Desiderio di lasciare il lavoro anche senza avere un “paracadute” o un “piano b”
  • Sintomi psicosomatici: dolori alle articolazioni, mal di testa, difficoltà digestive, ansia generalizzata

Questi sintomi non vanno sottovalutati, soprattutto se persistono nel tempo perché, come vedremo in seguito, possono portare a condizioni di stress e, in casi più gravi, alla sindrome di burnout. Per questo è fondamentale affrontare la situazione a partire dalla comprensione del problema, da come si crea e da come si può coltivare la motivazione.

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Motivazione intrinseca e motivazione estrinseca

La motivazione intrinseca è quella che nasce da dentro: lavoriamo perché ci piace, perché ci fa sentire realizzati, perché ci dà modo di trovare un senso in quello che facciamo. Questo tipo di motivazione è spesso più sostenibile nel lungo termine, poiché si basa su fattori personali come l’interesse per il lavoro stesso o la realizzazione personale. A volte, questo tipo di motivazione è soffocata, magari perché ci sentiamo costretti in una situazione che non amiamo, che non abbiamo la forza di cambiare, che è diventata quasi una zona di comfort da cui non vogliamo uscire. Anche la motivazione estrinseca, che dipende da fattori esterni - come lo stipendio, il riconoscimento e l'approvazione degli altri - ha un impatto significativo sul benessere lavorativo.

Per molti, quando manca la motivazione intrinseca, anche i premi esterni non bastano più. Comprendere cosa è più importante per noi è fondamentale per individuare la radice del calo motivazionale e per trovare delle possibili soluzioni. 

Perché perdiamo la motivazione sul lavoro

Ci sono molte ragioni per cui percepiamo di avere perso la motivazione al lavoro. Anche in questo caso, possiamo fare una distinzione tra cause interne ed esterne. Eccone alcune, le più comuni:

Fattori interni

  • Tendenza al perfezionismo: la necessità di fare tutto in modo impeccabile può trasformarsi in una gabbia, specie quando sopraggiungono condizioni che sfuggono al nostro controllo.
  • Insicurezza: il chiedersi continuamente se si è in grado di svolgere un determinato compito, se si è all’altezza di una mansione, può minare il senso di autoefficacia.
  • Bassa autostima: una conseguenza dell’insicurezza, che può condurre a disinvestire energie nel proprio lavoro.

Fattori esterni

  • Ambiente lavorativo tossico: eccessiva competizione, scarsa coesione, clima teso e poco collaborativo.
  • Conflittinon risolti con superiori o collaboratori.
  • Assenza di riconoscimento: non ricevere gratificazioni per il lavoro svolto, percezione di essere invisibili, senso di inutilità.

Come anticipato, la presenza di questi fattori, protratti nel tempo, può causare condizioni di stress che, se non gestite adeguatamente, possono sfociare in burnout che è un vero e proprio esaurimento emotivo. Una situazione seria, da non trascurare, che va affrontata e trattata e da cui si può uscire con l’aiuto di un professionista.

Per approfondire l’argomento, puoi leggere l’articolo Sindrome da burnout: cos’è, sintomi, cause e come prevenirla al lavoro.

Strategie per ritrovare la motivazione

Una volta individuate quelle che sono le radici del disagio, possiamo intervenire mettendo in pratica alcune strategie che possono aiutarci a migliorare la situazione. Sono consigli molto semplici ed efficaci, per recuperare energia fisica e mentale.

  • Stacca davvero: ritagliati momenti di pausa reale, fuori dal luogo di lavoro, spegnendo anche il telefono se ne hai la possibilità.
  • No al multitasking: fai una cosa alla volta e presta attenzione a quello che fai.
  • Stai nel tempo presente: se è domenica, ad esempio, non focalizzare l’attenzione su quello che dovrai fare lunedì mattina.
  • Infine, dedica più tempo ad attività gratificanti anche fuori dal lavoro.

A volte la demotivazione nasce da un disallineamento tra ciò che facciamo e ciò che per noi dà senso alla vita. Ritrovare il tempo per riflettere su quali siano i propri valori, e come il lavoro possa rifletterli, può aiutarci a comprendere cosa modificare per ritrovare benessere ed equilibrio e come farlo.

A volte, anche cambiare il proprio sguardo sul lavoro, imparare a porre confini, a migliorare la comunicazione, può essere di enorme aiuto. Ma se il contesto lavorativo è veramente nocivo per noi, allora si può prendere in considerazione la possibilità di cambiare.

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Domande frequenti

1. Cos’è esattamente la motivazione sul lavoro?

La motivazione sul lavoro è ciò che ci spinge ad agire, a impegnarci e a restare coinvolti nelle nostre attività professionali.

2. È normale attraversare momenti di calo motivazionale?

Sì, è del tutto normale. La motivazione può variare in base a vari fattori come stress, monotonia, relazioni sul lavoro, cambiamenti personali. Non è un segnale di fallimento, ma un’occasione per ascoltarsi e ricalibrare ciò che si sta vivendo.

3. La motivazione dipende solo da me o anche dal contesto lavorativo?

Dipende da entrambi. È molto importante conoscere sé stessi e le proprie risorse interne, ma anche l’ambiente può avere un impatto determinante sulla motivazione al lavoro.

4. Cosa può fare un’azienda per sostenere la motivazione dei dipendenti?

Un’azienda attenta può creare spazi di ascolto, offrire opportunità di crescita, riconoscere il valore delle persone, promuovere un clima collaborativo. La motivazione cresce dove le persone si sentono viste, rispettate e coinvolte.

5. Cosa fare se il mio lavoro proprio non mi piace più?

In certi casi, la perdita di motivazione è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sulle nostre scelte. Non è necessario agire d’impulso: invece, si può iniziare a porsi le giuste domande, immaginarsi altrove, fissare dei piccoli obiettivi di cambiamento facilmente raggiungibili.

6. È possibile essere motivati senza essere sempre entusiasti?

La motivazione non è un'emozione euforica continua. Può essere silenziosa, costante, fatta di piccoli gesti coerenti che per noi hanno un senso profondo.

7. E se la mia motivazione non coincide con quella del mio ambiente di lavoro?

Saper riconoscere la differenza tra ciò che ti muove e ciò che ti viene richiesto è il primo passo per scegliere come agire: puoi adattarti, proporre, oppure, in alcuni casi, cercare un contesto più allineato con i tuoi valori e desideri. 

Quando rivolgersi a un professionista

La demotivazione lavorativa non è un fallimento personale e con gli strumenti giusti, è possibile recuperare il senso di ciò che si fa e l’energia per farlo. A volte basta ricominciare da piccole correzioni: con consapevolezza, la motivazione può essere ritrovata, un passo alla volta. Se, però, il calo motivazionale si protrae, chiedere il supporto di uno psicologo è un gesto di cura verso te stesso, non di debolezza. Il gruppo di psicologodibase.it offre consulenze online personalizzate  per aiutarti a identificare con precisione le cause della tua demotivazione e a elaborare risposte efficaci in base alle tue esigenze.

Bibliografia

  • Pietro Trabucchi, (2012) “Perseverare è umano. La motivazione e la gestione della fatica come fattori del successo, Corbaccio.
  • Baroncelli, A. (2015) “Motivazione e benessere nel lavoro: modelli teorici e applicazioni pratiche.” Rivista Italiana di Psicologia del Lavoro, 28(1), 45-60.
  • Giorgi, G., & Arcangeli, G. (2013). “Il ruolo della motivazione intrinseca nel lavoro: riflessioni psicologiche.” Psicologia della Salute, 3(2), 23-35.

Perdere motivazione sul lavoro può succedere ma con il supporto giusto, puoi ritrovare energia, focus e benessere.

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