Senti spesso di non saper come relazionarti al meglio con un collega "difficile"? Incontrare sul posto di lavoro tensioni con propri collaboratori che minacciano il mantenimento di un ambiente lavorativo sereno è una situazione molto frequente che può rivelarsi particolarmente complicata. 

Secondo Organizzazione Mondiale della Sanità, lo sviluppo di relazioni lavorative disfunzionali che possono innescare conflitti interpersonali o comportamenti lavorativi dannosi, rappresentano un fattore di rischio per la salute mentale dei lavoratori. 

Con alcune accortezze è, però, possibile affrontare situazioni relazionali lavorative complesse. 

In questo articolo esploreremo strategie che possono aiutare a trasformare una relazione problematica in un’opportunità di crescita personale e professionale. 

Saper Osservare: Come si Possono Manifestare i Comportamenti di un Collega "Difficile"? 

Un collega “difficile” può avere comportamenti lavorativi controproducenti che possono manifestarsi come: 

  • Comportamenti manipolativi : consistono in tutti quegli agiti emessi al fine esercitare una forma di controllo su chi ci sta attorno per il raggiungimento di scopi personali. Tra questi comportamenti possono rientrare la comunicazione di informazioni false o distorte (come minimizzare o ingigantire determinati fatti a discapito di altri) o per evitare di assumersi responsabilità, cercare scuse per giustificare i propri comportamenti o esprimersi in modo non chiaro creando confusione. 
  • Critiche eccessive : ogni critica perde la sua valenza costruttiva al momento in cui assume aspetti giudicanti che portano alla ridicolizzazione dei soggetti interessati oppure quando viene espressa in modo persistente senza alcuna proposta di miglioramento. 
  • Oscillazioni emotive : frequenti cambiamenti nel tono dell’umore e una difficoltà nella regolazione delle emozioni possono essere fattori predisponenti l'insorgere di comportamenti aggressivi e impulsivi. 

Comportamenti di questo tipo possono avere importanti ricadute sulla produttività e reputazione dell’intera organizzazione avendo un effetto diretto sul benessere mentale dei singoli membri del team (Mackey et al., 2019; Carpenter et al., 2019). 

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Saper comprendere: essere empatici ma non troppo 

Questi comportamenti possono comprensibilmente suscitare antipatia e portare le persone che ne sono spettatrici a cercare di contrastarli animando potenziali conflitti, oppure, al contrario, a prendere le distanze dal collega in questione, evitando e non permettendo la possibilità di confronto e risoluzione. 

Di fronte a questi agiti può essere utile considerare questo aspetto: ogni comportamento che si manifesta nel qui e ora ha permesso in passato alla persona di raggiungere dei suoi obiettivi e per questa ragione si è mantenuto tale (Skinner, 1977). Non si tratta di "cattiveria" o "malizia", ma di risposte apprese che vengono messe in atto per una determinata funzione, siccome hanno precedentemente permesso di raggiungere il soddisfacimento di alcuni bisogni. Inoltre, un altro fattore che concorre al mantenimento di un comportamento è l'assenza di conoscenza di strategie alternative oltre a un determinato comportamento. 

Ragionando in questi termini si può quindi comprendere come, ad esempio, dire bugie sia un comportamento che si può manifestare sul luogo di lavoro in quanto la persona ha precedentemente sperimentato che plasmare la comunicazione di un fatto al di là dei suoi aspetti realistici può portare a ricevere l'attenzione che desidera. 

Per lo stesso motivo possono insorgere comportamenti aggressivi, controllanti o, in ogni caso, non collaborativi o adatti al mantenimento del benessere lavorativo. 

L'empatia, ovvero l'abilità di mettersi nei panni degli altri, può essere molto utile per la comprensione di alcuni agiti seppur disfunzionali. Questo, però, non vuol dire giustificare dei comportamenti non adatti al contesto lavorativo o irrispettosi oppure farsi carico del suo disagio emotivo (Vallette d’Osia & Meier, 2024). 

Saper agire: Strategie per affrontare i comportamenti di un collega "difficile" 

Ogni tipo di comportamento richiede un approccio mirato. Vediamo alcuni accorgimenti su come poter gestire le situazioni più comuni. 

1. Manipolazione o Ricerca di Controllo 

I comportamenti manipolativi spesso derivano da un bisogno di sicurezza e controllo. 

Cosa fare: Sii fermo ma rispettoso. Usa frasi come: “Mi spiace, ma non posso fare questa cosa per te in questo momento”. Molti si potrebbe chiedere se possa essere utile un confronto diretto. Per deciderlo è importante saper valutare a partire dal contesto e dal comportamento in questione. Un confronto diretto è utile quando è possibile discutere in modo professionale e focalizzare l’attenzione su soluzioni pratiche, evitando di sollevare discussioni non costruttive. Scegli un momento tranquillo e usa un tono rispettoso, dicendo, per esempio: “Mi sembra che ci siano delle tensioni. Vorrei capire come possiamo lavorare meglio insieme.” Tuttavia, se il collega reagisce in modo aggressivo o manipolativo, potrebbe essere meglio coinvolgere un supervisore o Risorse Umane. Il confronto è efficace solo se entrambe le parti sono disposte a collaborare; altrimenti, rischia di peggiorare la situazione. 

2. Critiche Costanti 

Cosa fare: Sposta l'attenzione sulla soluzione. Ad esempio: “Grazie per il tuo feedback. Come possiamo lavorare insieme per migliorare questo aspetto?”. Inoltre, è bene non evitare a propria volta di criticare l’altro innescando discussioni accese o conflitti. 

3. Oscillazioni Emotive 

Cosa fare: adotta un atteggiamento neutrale e mantieni la calma in modo da non alimentare a tua volta l’intensità emotiva. Puoi renderti disponibile nel supportarlo se sta avendo un momento difficile oppure proporgli di rimandare il confronto successivamente. Ad esempio: “Capisco la tua opinione, possiamo trovare una soluzione insieme?” oppure “Capisco che stai vivendo un momento non semplice. Possiamo parlarne quando ti senti più calmo?” 

La Comunicazione Assertiva come Chiave del Successo 

Hai mai pensato che esprimere le tue esigenze oppure dire “no” potesse peggiorare la situazione? Esiste un modo adatto per poterlo fare : attraverso la comunicazione assertiva. 

Comunicare in modo assertivo significa esprimere in modo chiaro e diretto i propri bisogni nel rispetto di quelli altrui e può portare a un miglioramento delle relazioni (Sanavio & Sanavio, 2023). 

La comunicazione assertiva consiste nel: 

  • Esprimere le tue necessità chiaramente. Ad esempio: “Purtroppo in questo momento ho bisogno di dedicarmi ad altro, ma possiamo prenderci un momento per parlarne” oppure “Preferirei che discutessimo questa questione con il team al completo.” 
  • Assicurarsi di aver compreso il punto di vista dell'altro e riformulare il problema in modo costruttivo. Ad esempio: “Quindi mi stai dicendo che..., è corretto? Come possiamo affrontare questo problema insieme”. 

Ricorda che non esiste un unico modo corretto per reagire ad un confronto con un collega difficile, ogni situazione è momento va valutato singolarmente. In ogni caso una comunicazione assertiva può ridurre i malintesi e promuove un dialogo più produttivo. 

Quando coinvolgere le risorse umane o un supervisore 

In alcune situazioni più complesse può succedere di sentirsi inefficaci nel gestire da soli la situazione. In questi casi, coinvolgere un superiore o il reparto HR può essere necessario non solo per il benessere del team di lavoro ma anche per aver spazio e tempo per elaborare le tue emozioni e bisogni al momento in cui si incontrano problemi relazionali tra colleghi. 

Come farlo nel modo giusto: 

  • Documenta i fatti. Descrivi episodi specifici in modo oggettivo dei comportamenti problematici. 
  • Esprimiti con sincerità. Esporsi con un membro delle risorse umane rispetto a come determinate la dinamiche relazionali ti possono far sentire può essere molto utile per capire al meglio come intervenire sul gruppo di lavoro. 
  • Sii propositivo. Presenta soluzioni, come sessioni di mediazione o formazione. 
  • Focalizzati sull’obiettivo comune. Ad esempio: “Vorrei migliorare la comunicazione per il bene del team”. 

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Dalla Frustrazione alla Crescita 

Avere a che fare con un collega “difficile” può non essere semplice ma è anche un’occasione per sviluppare competenze preziose come empatia, assertività e resilienza. Ricorda: non puoi cambiare il comportamento del tuo collega, ma puoi scegliere come rispondere. 

Hai trovato utili questi consigli? Condividili con i tuoi colleghi per costruire un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.  

Altri spunti utili per migliorare il tuo benessere a lavoro li puoi trovare in questi articoli: 

Bibliografia: 

  • Carpenter, N. C., Whitman, D. S., & Amrhein, R. (2021). Unit-Level Counterproductive Work Behavior (CWB): A Conceptual Review and Quantitative Summary. Journal of Management, 47(6), 1498-1527. https://doi.org/10.1177/0149206320978812 
  • Mackey J. D., McAllister C. P., Ellen III B. P., Carson J. E. (2019). A meta-analysis of interpersonal and organizational workplace deviance research. Journal of Management. Advance online publication. https://doi.org/10.1177/0149206319862612 
  • Sanavio, E., Sanavio, F. (2023). Training di comunicazione assertiva. Conoscere, valutare e potenziare comunicazione e relazioni interpersonali. Erikson. 
  • Vallette d’Osia, A., Meier, L.L. Empathy in the Workplace: Disentangling Affective from Cognitive Empathy. Occup Health Sci 8, 883–904 (2024). https://doi.org/10.1007/s41542-024-00197-9 
  • Skinner, B. F. The experimental analysis of operant behavior. Annals of the New York Academy of Sciences. 1977;291:374–85. 

Gestire un collega difficile può mettere a dura prova la tua serenità e le tue capacità relazionali, ma con il supporto di uno psicologo puoi rafforzare la fiducia in te stesso e migliorare le dinamiche lavorative con naturalezza.

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