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Comprendere le dipendenze silenziose: oltre le sostanze
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Le dipendenze nascoste: quando le difficoltà sono meno evidenti
Ti è mai capitato di sentirti spinto a ripetere un comportamento, anche quando avresti voluto fermarti? Ti sei mai interrogato sul significato di certe abitudini nella tua vita?
Quando pensiamo alle dipendenze, immaginiamo subito droghe, alcol o altre sostanze. Ma esistono anche dipendenze comportamentali che possono avere un impatto significativo sulla nostra vita, e che a volte sono meno evidenti perché socialmente accettate o addirittura incentivate.
Si tratta delle dipendenze silenziose, caratterizzate da una forte spinta a ripetere determinate azioni, anche quando questo porta a conseguenze negative sulla salute mentale, relazionale ed economica
Se hai mai provato ansia, colpa o un senso di vuoto quando non puoi ripetere un certo comportamento, potrebbe essere utile esplorare se questo atteggiamento ha assunto un significato più profondo di una semplice abitudine.
Ma come riconoscere queste dipendenze nascoste? Quali sono i segnali da osservare?
Cosa succede se continui a ignorare il problema?
Le dipendenze silenziose non scompaiono da sole. Più aspetti, più il comportamento diventa una trappola dalla quale è difficile uscire. Intervenire ora può evitarti conseguenze più gravi.
Quando un comportamento diventa una dipendenza comportamentale
Non tutti i comportamenti ripetitivi sono problematici. Una semplice abitudine può trasformarsi in dipendenza quando diventa un’ossessione.
Segnali per riconoscere una dipendenza comportamentale
- Perdita di controllo: Difficoltà a ridurre o interrompere il comportamento, nonostante il desiderio di farlo.
- Effetti negativi sulla vita: Il comportamento può interferire con le relazioni, il lavoro e il benessere generale.
- Astinenza e tolleranza: Tendenza ad aumentare la frequenza o l'intensità del comportamento per ottenere lo stesso effetto, e possibile comparsa di sintomi come ansia o irritabilità quando il comportamento viene interrotto o ridotto.
- Senso di colpa: Sentimenti di rimorso o frustrazione legati al comportamento, e difficoltà a mantenere l'impegno di modificarlo.
Dal punto di vista psicoanalitico, la dipendenza comportamentale non è casuale: è spesso un meccanismo di difesa dell’Io che protegge da emozioni dolorose, traumi o insicurezze profonde. L'insorgenza delle dipendenze è spesso legata a una combinazione di fattori neurobiologici, individuali e socio-ambientali.
Dal punto di vista neurobiologico, le dipendenze, incluse quelle comportamentali, attivano i circuiti di ricompensa del cervello, rilasciando neurotrasmettitori come la dopamina, che generano sensazioni di piacere. Con il tempo, il cervello si adatta a questi stimoli, richiedendo dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto (tolleranza) e sperimentando sintomi di astinenza quando il comportamento viene interrotto.
La ripetizione di comportamenti dipendenti può alterare la struttura e la funzione del cervello, rafforzando i circuiti neurali associati alla dipendenza e indebolendo quelli legati al controllo degli impulsi e alla presa di decisioni. Questo fenomeno è noto come plasticità cerebrale.
È importante considerare anche la vulnerabilità genetica: alcune persone possono avere una predisposizione genetica a sviluppare dipendenze, a causa di variazioni nei geni che regolano i sistemi di ricompensa e di controllo degli impulsi.
Secondo la prospettiva cognitivo-comportamentale, i comportamenti dipendenti possono essere appresi attraverso l'associazione tra stimoli (ad esempio, situazioni stressanti) e risposte (ad esempio, il comportamento dipendente) che forniscono sollievo immediato.
Le persone con dipendenze possono avere pensieri distorti o irrazionali che alimentano il comportamento dipendente, come la convinzione di non poter gestire le emozioni senza di esso o la negazione delle conseguenze negative. Identificare e modificare questi pensieri è un aspetto importante del trattamento."
Le dipendenze possono essere utilizzate come strategie di coping disadattive per affrontare lo stress, l'ansia, la depressione o altre emozioni difficili. Imparare strategie di coping più sane ed efficaci è fondamentale per superare la dipendenza.
Infine, la prospettiva sistemico-familiare sottolinea l'importanza delle dinamiche familiari nell'insorgenza e nel mantenimento delle dipendenze. La presenza di modelli di dipendenza, la mancanza di supporto emotivo o la presenza di traumi familiari possono contribuire al problema.
Le dipendenze possono riflettere o perpetuare ruoli e modelli relazionali disfunzionali all'interno della famiglia, come la codipendenza o la collusione. Comprendere queste dinamiche può essere utile nel processo di recupero.
Le principali dipendenze silenziose e come riconoscerle
Le dipendenze non da sostanze sono molteplici e spesso si sviluppano in modo graduale. Vediamo le più comuni e i segnali per identificarle.
Dipendenza affettiva: quando l’amore diventa un’ossessione
Ti è mai capitato di sentirti perso senza una relazione, o di accettare dinamiche tossiche pur di non restare solo?
La dipendenza affettiva porta a relazioni basate su bisogno, paura e insicurezza, piuttosto che su amore e rispetto reciproco.
Segnali della dipendenza affettiva
- Paura costante dell’abbandono.
- Difficoltà a dire "no" anche quando l'altro ti fa soffrire.
- Sacrificare la propria felicità per mantenere la relazione.
Dal punto di vista psicoanalitico, la dipendenza affettiva può derivare da un attaccamento insicuro nell’infanzia, che spinge la persona a cercare costantemente conferme dall’altro.
La prospettiva cognitivo-comportamentale, invece, sottolinea come la dipendenza affettiva possa essere alimentata da pensieri disfunzionali e schemi relazionali appresi nel tempo. Ad esempio, la persona può credere di non essere degna di amore o di non poter essere felice senza un partner, oppure può aver imparato a sacrificare i propri bisogni per compiacere l'altro.
Inoltre, la prospettiva sistemico-familiare evidenzia come la dipendenza affettiva possa essere influenzata dalle dinamiche familiari e dai modelli relazionali presenti nella famiglia d'origine. Ad esempio, la persona può aver assistito a relazioni disfunzionali o codipendenti, oppure può aver sperimentato la mancanza di supporto emotivo o la presenza di traumi familiari.
Infine, la prospettiva socio-culturale ci ricorda che la dipendenza affettiva può essere influenzata da fattori sociali e culturali, come le aspettative di genere, i modelli di relazione promossi dai media o le disuguaglianze sociali. Questi fattori possono contribuire a creare un contesto in cui la dipendenza affettiva è più probabile o più accettata.
Shopping compulsivo: comprare per riempire un vuoto
Acquistare può essere un piacere, ma quando diventa un bisogno impellente e difficile da gestire, può diventare problematico.
Segnali dello shopping compulsivo
- Acquisti impulsivi e ripetuti, anche senza necessità.
- Sensazione di sollievo immediato dopo l’acquisto, seguita da senso di colpa.
- Difficoltà a controllare le spese, con problemi economici.
Dal punto di vista psicodinamico, lo shopping compulsivo può essere una strategia inconscia per riempire un vuoto emotivo, spesso collegato a insicurezze profonde.
Gioco d’azzardo patologico: il rischio che diventa ossessione
Hai mai pensato di poter recuperare tutto con l’ultima giocata? Se il gioco diventa un'ossessione, può trasformarsi in una dipendenza.
Segnali del gioco d’azzardo patologico
- Scommettere somme sempre più alte per provare eccitazione.
- Mentire su quanto si gioca.
- Usare il gioco per sfuggire a stress o problemi.
In Italia, il gioco d’azzardo patologico è riconosciuto come una dipendenza grave e regolamentato da una legislazione specifica. I SerD servizi per le dipendenze offrono percorsi di recupero mirati.
Dipendenza dal cibo e dal controllo sul corpo
Il cibo diventa un problema quando oltre alla sua funzione di nutrimento, viene utilizzato come principale strategia di compensazione emotiva.
Segnali della dipendenza dal cibo
- Mangiare per sfuggire allo stress o all’ansia.
- Alternare abbuffate a restrizioni estreme.
- Ossessione per il controllo del peso e del corpo.
Dal punto di vista psicoanalitico, il cibo può rappresentare un sostituto dell’affetto o un modo per gestire il senso di inadeguatezza.
La prospettiva cognitivo-comportamentale, invece, sottolinea come il rapporto problematico con il cibo possa essere alimentato da pensieri disfunzionali e schemi comportamentali appresi nel tempo. Ad esempio, la persona può credere di non essere in grado di gestire le proprie emozioni senza ricorrere al cibo, oppure può aver imparato a utilizzare il cibo come strumento di auto-consolazione o di punizione.
Inoltre, la prospettiva sistemico-familiare evidenzia come il rapporto con il cibo possa essere influenzato dalle dinamiche familiari e dai modelli alimentari presenti nella famiglia d'origine. Ad esempio, la persona può aver assistito a comportamenti alimentari disfunzionali, oppure può aver sperimentato la mancanza di supporto emotivo o la presenza di traumi familiari legati al cibo.
La consapevolezza è il primo passo per cambiare
Se hai riconosciuto alcuni segnali di dipendenza in te stesso o in una persona cara, non ignorarli. Capire il problema e affrontarlo con l’aiuto giusto è la chiave per riprendere il controllo.
Autolesionismo: il dolore come via di fuga
L’autolesionismo è una manifestazione di disagio che può essere difficile da riconoscere, sia in se stessi che negli altri, spesso a causa della vergogna e del silenzio che lo circondano.
Segnali dell’autolesionismo
- Tagliarsi, bruciarsi o ferirsi per gestire l’ansia o il dolore emotivo.
- Sensazione di sollievo immediato dopo l’atto autolesionista.
- Difficoltà a esprimere il proprio dolore a parole.
Da un punto di vista psicologico, l'autolesionismo può rappresentare una modalità per esprimere un disagio emotivo profondo, che può essere difficile da verbalizzare.
Perché sviluppiamo dipendenze? Il punto di vista psicoanalitico
Le dipendenze non sono casuali, ma rispondono a dinamiche profonde dell’inconscio.
✔ Compulsione a ripetere: Tendiamo a riproporre schemi relazionali e comportamentali appresi durante l'infanzia, anche quando questi possono essere disfunzionali.
✔ Meccanismi di difesa dell’Io: Il comportamento dipendente può rappresentare una modalità per evitare o gestire emozioni difficili.
✔ Ricerca di gratificazione immediata: La dipendenza può offrire una gratificazione immediata, ma questa gratificazione tende ad essere di breve durata e non risolve le cause sottostanti il disagio.
Come affrontare una dipendenza silenziosa
- Diventa consapevole del problema. Riconoscere e accettare la presenza di un problema è il primo passo per affrontarlo.
- Cerca di comprendere quali emozioni o bisogni stai cercando di soddisfare o evitare attraverso il comportamento dipendente.
- Rivolgersi a professionisti qualificati, come psicologi o ai servizi offerti dai SerD, può fornire un supporto prezioso nel percorso di recupero.
- Identifica e sperimenta strategie alternative per gestire le emozioni e soddisfare i bisogni in modo più sano ed efficace.
Il Programma dei Dodici Passi è stato adattato per affrontare un'ampia gamma di dipendenze comportamentali, offrendo un percorso strutturato per il recupero.
Le dipendenze silenziose sono spesso invisibili agli occhi di chi le vive, ma hanno un impatto profondo sulla qualità della vita. Riconoscerle è il primo passo per liberarsi dal ciclo compulsivo e costruire una vita più equilibrata.
Affrontare una dipendenza non significa semplicemente smettere, ma comprendere cosa c’è dietro il bisogno compulsivo. Solo così è possibile trovare un equilibrio duraturo e autentico.
FAQ - Riconoscere e affrontare le dipendenze silenziose
1. Le dipendenze comportamentali possono essere gravi quanto quelle da sostanze?
Sì, le dipendenze comportamentali possono avere conseguenze altrettanto serie rispetto a quelle da sostanze. Anche se non comportano effetti fisici diretti, agiscono sul cervello in modo simile generando dipendenza psicologica e compulsività. Possono influenzare negativamente la salute mentale, le relazioni, il lavoro e il benessere economico.
2. Come capire se una persona cara ha una dipendenza comportamentale?
Alcuni segnali che possono indicare una dipendenza comportamentale in una persona cara includono:
- Cambiamenti improvvisi nel comportamento, come isolamento o irritabilità.
- Difficoltà a controllare un certo comportamento, anche se riconosce che sta causando problemi.
- Ansia o agitazione quando non può mettere in atto quel comportamento.
- Problemi economici o lavorativi legati alla dipendenza, come spese eccessive o calo della produttività.
Se noti questi segnali, affrontare l’argomento con comprensione e senza giudizio può essere un primo passo per aiutarla. Ricorda che chiedere aiuto è un segno di forza, non di debolezza.
3. È possibile avere più dipendenze comportamentali contemporaneamente?
Sì, una persona può sviluppare più dipendenze comportamentali contemporaneamente. Ad esempio, una dipendenza affettiva può coesistere con lo shopping compulsivo o con il gioco d’azzardo patologico. Questo accade perché le dipendenze spesso hanno una radice comune: la difficoltà nel gestire emozioni come stress, ansia o insicurezza. Per questo motivo, affrontare la causa profonda del comportamento è essenziale per superare il problema.
La dipendenza è solo il sintomo, non la causa
Superare una dipendenza comportamentale non significa solo smettere, ma capire cosa l’ha generata. Un percorso psicologico ti aiuta a lavorare sulle radici del problema e a costruire un equilibrio duraturo.
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4. Le dipendenze comportamentali possono scomparire da sole?
Raramente le dipendenze comportamentali si risolvono senza un intervento consapevole. In alcuni casi, il problema può sembrare momentaneamente sotto controllo, ma se le cause profonde non vengono affrontate, è probabile che la dipendenza riemerga. Strategie di autoconsapevolezza, supporto psicologico e tecniche per la gestione delle emozioni sono strumenti fondamentali per liberarsi da una dipendenza comportamentale in modo duraturo.
5. Qual è il primo passo per uscire da una dipendenza comportamentale?
Il primo passo è diventare consapevoli del problema e riconoscere come la dipendenza sta influenzando la propria vita. Alcuni consigli pratici:
- Annotare i momenti in cui emerge il bisogno compulsivo, per identificare i trigger emotivi.
- Provare a ridurre gradualmente il comportamento, osservando le reazioni emotive.
- Parlarne con un professionista, come uno psicologo o un consulente esperto in dipendenze comportamentali.
- Cercare supporto in gruppi specializzati o nei SerD servizi per le dipendenze, che offrono aiuto specifico per chi sta affrontando questo tipo di problema.
6. Esistono test per capire se si soffre di una dipendenza comportamentale?
Esistono questionari e test psicologici utilizzati dagli specialisti per valutare la presenza di una dipendenza comportamentale. Alcuni strumenti diagnostici comunemente usati includono:
- Questionari di autovalutazione specifici per dipendenze come il gioco d’azzardo patologico o lo shopping compulsivo.
- Scala di dipendenza comportamentale, usata per identificare comportamenti compulsivi.
- Colloqui clinici con uno specialista, fondamentali per una diagnosi approfondita.
Sebbene alcuni test siano disponibili online, solo un professionista della salute mentale può fornire una valutazione accurata e proporre un percorso di supporto personalizzato.
Le dipendenze possono isolarti e rendere difficile creare relazioni autentiche, ma con il supporto di uno psicologo puoi ritrovare fiducia in te stesso e riscoprire il piacere di connetterti con gli altri in modo naturale.
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Autrice
Dott.ssa Alessia De Gaspari
Iscrizione albo: Veneto nr. 12065
Psicologa clinica