Le cronache, anche più recenti, ci riportano episodi di violenza avvenuti all’interno di relazioni di coppia.

La psicologia indagando il comportamento umano in tutte le sue sfaccettature, può aiutarci nella gestione delle situazioni conflittuali per prevenire conseguenze irreversibili.

Iniziamo con qualche breve definizione:

  • la rabbia è un’emozione e come tale esercita effetti sull’ambiente esterno e nel nostro stesso corpo. Se rimossa non scompare, ma si manifesta attraverso il corpo o il comportamento, per esempio a livello somatico con tensioni fisiche, oppure con atti aggressivi rivolti agli altri (etero aggressività) o a sé stessi (autolesionismo);
  • l’aggressività significa avvicinarsi a qualcuno o a qualcosa ed indica l’insieme dei comportamenti provocatori, ostili e distruttivi manifestabili su di sé, oppure verso cose e persone.

A cosa è dovuta la rabbia?

All’origine della rabbia e delle manifestazioni aggressive, si nasconde un bisogno insoddisfatto, per proteggerci quando raggiungiamo la nostra soglia del dolore.

Si tratta di emozioni e comportamenti che condividiamo con gli animali e che derivano dalla nostra evoluzione: come esseri umani conserviamo l’impronta genetica del tempo in cui i nostri antenati si sono evoluti anche attraverso l’accettazione e l’appartenenza ad un gruppo.

Pertanto oggi ognuno di noi può provare rabbia quando non ci si percepisce soddisfatti:

  • i propri bisogni primari di amore, appartenenza, auto efficacia, autodeterminazione;
  • le proprie autonomie e la propria identità, come quando subiamo violenze di ogni genere;
  • valori per noi importanti come giustizia, responsabilità ed obblighi.

In pratica rabbia ed aggressività aiutano a trovare il coraggio per i cambiamenti importanti necessari in un dato momento della vita, come fossero una spia che segnala qualcosa che non va e che, come una bussola, orienta verso i limiti da porre alle relazioni e all’ambiente.

Cosa c’è dietro la rabbia?

Anche secondo gli apporti della neurobiologia adottiamo comportamenti aggressivi quando percepiamo uno stimolo che minaccia i nostri bisogni.

Secondo il lavoro di J. Bauer, l’aggressività è un istinto biologicamente fondato che si scatena quando uno stimolo è percepito come minaccioso, attivando una reazione cerebrale in cui:

  • si attiva il sistema limbico, responsabile dell'elaborazione delle emozioni;
  • il lobo frontale valuta l’impulso e ponderare le conseguenze delle nostre reazioni.

Di conseguenza il nostro comportamento potrà essere di due tipi:

  • esplicito: orienta le azioni aggressive sugli altri;
  • implicito: quando ci si chiude in sé stessi, sperimentando stati depressivi o comportamenti autodistruttivi.

Rabbia e società

Sociologicamente viviamo in un momento storico ricco di cambiamenti e contaminazioni generative che portano ognuno di noi a misurarsi con variabili che alterano gli equilibri appresi nel corso della nostra esistenza.

Questo ha portato il sociologo Bauman a teorizzare la società liquida in cui i rapporti tra gli individui si sono adeguati alla grande mobilità che caratterizza il tempo in cui viviamo.

In un conteso del genere, dove tutto muta, anche ruoli sociali e i valori che venivano dati per scontati vengono messi in discussione.

Psicologicamente questa premessa comporta una moltiplicazione dei modi in cui un individuo può esprimersi e nelle relazioni, dove si incontrano soggettività diverse.

Nella coppia le persone possono avere valori diversi, e il partner può aspettarsi che un suo bisogno venga soddisfatto dall’altro, ma venir disilluso dall’espressione delle volontà e dei valori altrui. Da questo tipo di confronti possono scaturire scontri anche violenti perché derivanti da bisogni insoddisfatti che ci fanno sentire feriti e motivati all’attacco per cercare di difenderci.

Il significato della rabbia nelle relazioni affettive

L'aggressività sotto forma di violenza fisica o psichica non è` tollerabile, indipendentemente da chi ne sia l’autore. Tuttavia, soprattutto nelle nostre case, violenza ed aggressioni sul partner sono ormai notizie di cronache estremamente ricorrenti.

I rapporti umani sono basati su forze che possono diventare disfunzionali quando emergere la sensazione di non sentirsi apprezzati oppure appartenenti alla coppia, e questo può farci arrabbiare perché riattiva in noi una sensazione di minaccia rispetto al soddisfacimento dei nostri bisogni primari, che abbiamo ereditato dai nostri antenati.

Per costruire un rapporto basato su stima e collaborazione reciproca, è importante che ognuno riconosca ed accetti la propria rabbia e quella dell'altro, così da essere in grado di sostenere insieme conflitti e confronti che non sfocino in comportamenti lesivi.

Liberarsi dalla dipendenza affettiva

Intraprendere un confronto non è mai il percorso più facile, né il più agevole: per affrontarlo bisogna essere in grado di sostenere la tensione che porta a pretendere qualcosa dagli altri ed essere preparati a ricevere delle critiche.

Mantenere questo stato di tensione, che insorge quando si è arrabbiati e non è possibile trovare subito una soluzione pacifica, può essere difficile perché le parti devono reggere questa situazione di passaggio in cui può avvertirsi non solo una certa distanza, ma talvolta anche una momentanea o definitiva separazione.

Nel rapporto di coppia si tende a rivestire ruoli progressivamente sempre più consolidati e prevedibili, per esempio può accadere che uno dei due sia riconosciuto da entrambi come un interlocutore maggiormente eloquente, che in caso di confronti o conflitti può facilmente far emergere le insicurezze dell’altro che tenderà ad adottare il ruolo remissivo della vittima chiudendosi in sé stesso ed innescando meccanismi di dipendenza affettiva.

Al contrario, trovare voce per cambiare significa prendersi cura di sé e trattarsi come si tratterebbe una persona esterna da noi, a cui teniamo.

Difendere le nostre richieste anche rinunciando all'approvazione altrui non significa essere indifferenti al prossimo, ma determinati a sostenere sé stessi, investendo le proprie forze per affrontare discussioni e divergenze per difendere i propri interessi nel rispetto di sé e dell’altro.

Pretendere qualcosa dagli altri senza esaudire le loro richieste li porterà ad adeguarsi alla nuova situazione con eventi a cascata che cambieranno la situazione in cui non ci sentiamo bene.

Invece, se la relazione e iI contesto continuano ad essere attivatori di conflitti, l’irritazione accumulata può sfociare in sfoghi di rabbia che esplodono all'improvviso sotto forma di aggressività. La frequenza degli scoppi di rabbia può essere maggiore in persone che abbiano un’aumentata irritabilità, spesso dovuta a storie di vita carenti di legami sociali e segnate da traumi infantili, violenze fisiche e psichiche.

Un percorso psicologico attraverso strumenti clinici come colloqui e questionari può darti consapevolezza del tuo rapporto con la rabbia per riuscire ad esprimere i tuoi bisogni di cambiamento all’interno di una relazione. L’obiettivo non è determinare chi abbia torto o ragione, ma esprimere quello che non ti fa sentire a tuo agio, rendendo il partner cosciente del bisogno insoddisfatto che ti ha spinto ad agire.

Sono anche possibili percorsi psicologici di coppia per raggiungere un confronto aperto che sia costruttivo per la vostra crescita personale.

Come gestire la rabbia?

Quando pensi che qualcuno ti abbia fatto arrabbiare, stai usando uno schema di pensiero fissato sull’altro, che proiettata su di lui la responsabilità della tua sofferenza. Quest’ottica ti limita a subire le azioni dell’altro facendoti sentire impotente, fino al punto di “esplodere di rabbia”.

Ma la rabbia che provi non è altro che una nostra reazione a un contesto che a un altro soggetto potrebbe non scatenare la stessa emozione.

Assumendoti la responsabilità della tua rabbia, ti prendi direttamente cura della tua sofferenza, e questo innescherà un processo di cambiamento focalizzato sul bisogno non soddisfatto, che ti permetterà di trovare modi non violenti per gestire questa emozione.

Lo psicologo può aiutarti proponendoti un percorso personale che ti servirà per migliorare la tua convivenza con il prossimo portandoti ad accettare la tua rabbia ed imparando a sfruttarla per convivere nell’ambiente dove vivi e con le persone a cui tieni, oppure per investire le tue energie per cambiare contesto di vita, di lavoro, e relazioni.