La vulnerabilità psichica indica una condizione di debolezza o di inferiorità, che può essere frequentemente riscontrata nei minori e nei minorati psichici, ma anche negli anziani e in tutti coloro che si trovano in una fase problematica della loro vita.

Vulnerabili possono essere anche persone adulte apparentemente capaci di intendere e di volere, ma con una struttura di personalità fragile, con debole capacità di autodeterminazione. Già da queste prime nozioni si evince chiaramente come la condizione di vulnerabilità faccia riferimento ad una caratteristica costitutiva della condizione umana. 

La vulnerabilità psichica come caratteristica costitutiva della condizione umana

Quando parliamo di umanità è necessario, imprescindibile e responsabile fare riferimento alla condizione di finitezza e fragilità che la contraddistingue. A tutti noi può capitare di passare una fase della vita particolarmente difficile: quando viene a mancare una persona cara, quando si viene traditi, quando la famiglia è in crisi, quando si perde il lavoro, quando si deve combattere contro difficili malattie. È urgente fare chiarezza sul concetto di vulnerabilità psichica, valutando sia le diverse sfaccettature che questa possiede sia il modo in cui si esprime, influenzando il comportamento, gli atteggiamenti e le relazioni. Una maggiore vulnerabilità psichica si riscontra in soggetti che non hanno un sistema di riferimento chiaro e definito, in particolare la famiglia e la scuola. L’assenza di ideali e di valori comporta la graduale formazione di un vuoto e di uno spazio da riempire che non permette più di rispondere a domande come: che cosa voglio? Cosa mi piace? Dove voglio andare? Quanto più uno non sa cosa vuole, tanto più sarà facile vittima di altri che sanno come manipolarlo, scegliendo loro per lui.

Libertà di scelta e di autodeterminazione

È necessario chiarire e distinguere tra loro fenomeni che tutti insieme rientrano nella tematica delle manipolazioni distruttive, come ad esempio: la vulnerabilità psichica, il plagio, le tecniche di comunicazione persuasiva, la suggestionabilità, insieme a tutte quelle tipologie di condizionamento e persuasione che violano la libertà di autodeterminazione dell’individuo([1]).

L’autodeterminazione è la facoltà di decidere autonomamente e di sé. La libertà personale è inviolabile. Rappresenta il diritto di ciascuno di poter scegliere in ogni ambito della propria esistenza, in autonomia e indipendenza da influenze esterne. La libertà di autodeterminarsi è un bene costituzionalmente garantito che, anche se nella nostra Costituzione manca uno specifico riferimento alla “libertà di autodeterminazione”, si può ricondurre ai commi 1 e 2 dell’articolo 13([2]), all’articolo 2([3]), e al secondo comma dell’art. 3 che incarica la Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Una struttura di personalità fragile o una transitoria condizione di vulnerabilità indeboliscono la libertà di determinarsi, ponendo la persona in una posizione di bisogno che coincide spesso con l’accettazione acritica degli stimoli (le suggestioni). Più forte è lo stato di bisogno, più alto è il livello di accettazione acritica.

Ne sono un esempio le tecniche di manipolazione usate all’interno delle sette (o Nuovi Movimenti Religiosi) e le gravi conseguenze mediche, psicologiche e sociali che queste comportano nella vita delle vittime. La posta in gioco è molto alta. Il plagio può infatti sfociare, ed è pericolosamente connesso, in altre realtà criminose molto gravi come ad esempio: manipolazioni mentali distruttive in contesti religiosi, clinici, economici, abuso sessuale, pedofilia, stalking, riduzione in schiavitù.

Dalla persuasione alla manipolazione

L’uomo subisce condizionamenti fin da bambino attraverso l’educazione familiare e da adulto, vivendo in un sistema sociale, subisce inevitabilmente limitazioni e condizionamenti di ogni tipo. Il condizionamento è insito in ogni interazione umana, è inevitabile. Nessuno è invulnerabile. Diversi sono gli ambiti relazionali in cui si vengono a creare condizioni di influenzamento, come ad esempio: nella relazione medico paziente, nella psicoterapia, nelle relazioni amorose, in quelle pedagogiche, religiose e pseudoreligiose, nella comunicazione di massa. Può capitare però che un trattamento psicoterapeutico sfoci in forme di plagio, che la pubblicità crei dei bisogni inesistenti, che certi sistemi educativi puntino solo all’indottrinamento.

La differenza è che nei casi appena citati si tratta di deviazioni patologiche rispetto agli obiettivi originari, mentre nel caso dei culti distruttivi la manipolazione, la destrutturazione e la riprogrammazione della personalità originale sono gli unici obiettivi. Il condizionamento che avviene ad esempio attraverso la comunicazione persuasiva implica sempre un atto di libera scelta, un’espressione di libera volontà. L’intento di persuadere è palese, esplicito ed il soggetto è libero di scegliere. Questo non accade nella manipolazione mentale dove invece tutto avviene in modo implicito e al di fuori della consapevolezza della persona che ha solo l’illusione di agire in modo libero ed autonomo.

Oggi inoltre, la diffusione e il costante sviluppo delle nuove tecnologie digitali facilita nuove forme di influenzamento e di dipendenza. La figura del manipolatore non solo ha trasferito il suo campo di caccia nel mondo virtuale (basti pensare ad esempio ai crimini di adescamento di minori sul web), ma lo stesso smartphone può essere considerato in sé un manipolatore.

È fondamentale prevenire ed impedire che tutto ciò avvenga. Per una sana e concreta protezione bisogna che la società, intesa come famiglia, amici, scuola, parrocchia faccia quadrato favorendo il dialogo e la relazione. È altresì importante che i professionisti (Forze dell’Ordine, medici, psicologi, giuristi, sacerdoti) sappiano collaborare e cooperare tra loro e creare con le famiglie una vera e propria task-force volta all’aiuto del giovane in difficoltà. Proposta e accettazione di una legge ad hoc per contrastare il reato di plagio, articolo 603([4]) c.p. (abrogato con sentenza 8 giugno 1981, n. 96), formulazione dei criteri psicologici per la diagnosi di plagio e protocolli di intervento per il trattamento delle vittime, lo studio di casi trattati, progetti di prevenzione ed accoglienza delle vittime, sono alcuni dei contributi più urgenti per contrastare il fenomeno.

Informare, formare ed educare

L’informazione e l’educazione sono due chiavi fondamentali per la prevenzione. Proprio da questo nasce l’idea di un gruppo di crescita personale, uno spazio condiviso dove costruire con gli altri significati e nuove competenze. Il Gruppo di Crescita Personale, da me proposto e condotto, intende avere un triplice obiettivo: informare, formare, educare. Informare su quanto la natura umana sia legittimamente vulnerabile e sul potenziale impatto distruttivo del controllo mentale. Formare su quali siano le specifiche modalità comunicative e le azioni che riescono a governare il nostro pensiero e comportamento. Educare a prevenire e difendere la propria autonomia e libertà, preservando la nostra integrità individuale e quindi il nostro sviluppo.

 

NOTE 

[1] A. Pacciolla e S. Luca, La vulnerabilità psichica e il pericolo delle sette, L.E.V., Roma, 2008.

[2] Art. 13 Costituzione, “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”.

[3] Art. 2 Costituzione, “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

[4] Articolo 603 reato di plagio, “chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni”.