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Cosa sono le emozioni e i disturbi somatici
- Psicologia e Territorio
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Quando il medico di base non basta, lo psicologo può aiutarti a gestire le emozioni e curare le somatizzazioni
Mai successo di sentirti male, prendere appuntamento per una visita dal tuo medico di base e sentirti dire che si tratta di un dolore dovuto allo stress, come il “mal di testa da week-end”? Questo è solo un esempio di tutta una vasta gamma di dolori fisici il cui motivo principale non è legato a patologie del corpo ma a innervazioni fisiche di tensioni psichiche, come avviene quando viviamo situazioni di forte “stress”, esperienza che più o meno tutti ci siamo trovati a vivere.
Si tratta di dolori che alterando la nostra quotidianità la interrompono, la disturbano e che per questo possiamo iniziare a chiamare disturbi. Disturbi non organici ma psicosomatici, cioè riconducibili ad un’origine emozionale quando siamo incapacitati a verbalizzare le emozioni perché non riusciamo ad elaborare le emozioni che viviamo.
Ma come fa un’emozione a essere all’origine di un dolore fisico, come nel caso dei disturbi somatici? Perché dovrei parlare di come mi sento se ho il torcicollo o il mal di testa?
Le emozioni nel corpo
Perché il legame profondo tra emozione e corpo è stato ampiamente dimostrato e rappresentato nel 2013, quando Nummenmaa e colleghi pubblicano la mappa corporea delle emozioni con cui mostrano le parti del corpo associate alle emozioni che la visione di certi tipi di immagini suscitavano nei partecipanti.
Questa associazione ci aiuta a capire quanto il nostro corpo reagisca e sia in costante relazione con l’ambiente e le situazioni che ci circondano per cui il nostro benessere non deriva solo dall’assenza di malattie di origine organica, ma anche dallo stato di equilibrio in cui riusciamo a essere con l’ambiente che ci circonda.
Questo è uno dei motivi che rende ben chiara l’importanza del lavoro combinato tra il medico e lo psicologo di base per promuovere sempre di più il benessere nell’ottica di migliorare la qualità della vita di ognuno di noi.
Esprimere come stiamo, quello che sentiamo e avere un ruolo attivo sull’ambiente che ci circonda aiuta il nostro corpo a scaricare le tensioni progressivamente, senza creare accumuli dolorosi. Al contrario, se non riconosciamo le emozioni, non possiamo esprimerle e questo ci porta inconsciamente a reprimerle, inceppando così il legame fisiologico corpo-mente-ambiente che può ridurre anche le nostre difese immunitarie e renderci più vulnerabili all’attacco delle infezioni causate da virus e batteri (Dich et al. , 2019).
Come comprendere e gestire le emozioni nelle relazioni
Proviamo emozioni quando reagiamo al disequilibro tra le varie sfere che compongono la nostra esistenza: quella affettiva, cognitiva ed esperienziale così come ben spiegato nell’articolo dedicato alla intelligenza emotiva di Goleman applicata alla vita quotidiana.
Imparare a comprendere e gestire le emozioni ci dà una bussola importante per orientarci all’interno delle relazioni perché significa entrare in contatto col proprio corpo e con ciò che esso sente prima ancora che si riesca a dare nome a quello che stiamo vivendo.
Per esempio:
- il disgusto ci rimanda a un movimento di allontanamento per proteggerci mantenendo le distanze;
- la paura ci fa scattare in protezione per un allarme percepito;
- la rabbia ci porta ad adottare comportamenti aggressivi per distruggere l’altro da cui ci sentiamo minacciati, da cui dobbiamo proteggerci ponendo dei limiti tra noi e l’altro;
- la tristezza ci indica la necessità di dedicarci un tempo intimo in cui poterci prendere cura delle nostre ferite interiori,
- la gioia è una sperimentazione di sicurezza e appagamento grazie alla quale possiamo ampliare i nostri confini uscendo dalla comfort zone per sperimentarci,
- lo stupore ci porta all’esplorazione e all’approfondimento, ci spinge ad avvicinarci al nuovo permettendoci di acquisire nuove informazioni.
Al contrario, più ci allontaniamo dal nostro sentire emotivo più il corpo tende ad assumere posture tese, contratte, che se vengono ignorate a lungo andare possono causare dolore fisico perché la percezione del dolore è la principale motivazione al cambiamento per l’organismo umano e quindi entra in gioco se ignoriamo tutti gli altri segnali inviatici dall’ambiente e dal nostro stesso corpo, così come avviene per alcuni tipi di cefalee o tensioni cervicali quando ci sforziamo di resistere al cambiamento dell’equilibrio che conosciamo o perché ci troviamo di fronte a dover affrontare un cambiamento di fronte al quale siamo impreparati.
Come bisogna esprimere le emozioni
In questi casi il sintomo ci pone nell’urgenza dolorosa di ripristinare l’equilibrio alterato per arrivare a un nuovo stato di ben-essere che possiamo raggiungere in tre passaggi:
- Sentendo le nostre emozioni;
- Riconoscendole;
- Esprimendole dando senso ai nostri vissuti ed esperienze.
Nominare vissuti ed esperienze consente di dare nome al sintomo doloroso, cioè di diagnosticarlo, ovvero di fare il primo passo nel percorso di cura perché esprimere il proprio dolore attraverso il linguaggio, nella relazione di parola con l’altro, ci permette di sperimentare nuove posizioni di fronte a situazioni che viviamo come stressanti.
Un aiuto concreto: l’educazione socioaffettiva
Un valido aiuto nell’imparare ad esprimere le emozioni che viviamo è l’educazione socioaffettiva, una strategia usata per promuovere oltre alla dimensione cognitiva, anche quella affettiva, emotiva e socio-relazionale attraverso tecniche come ad esempio:
- il circle-time che usa il linguaggio verbale per discutere di argomenti comuni ascoltandosi ed esprimendo le proprie opinioni a turno ci porta a conoscerci maggiormente;
- la psicomotricità che privilegiando il vissuto corporeo mediante esercizi specifici consente di sviluppare la capacità di entrare in contatto e riconoscere le proprie emozioni concentrandosi su di sé, sull’ambiente esterno e sul rapporto con gli altri;
- lo psicodramma che mette in scena vissuti e situazioni personali per esplorare le emozioni dei singoli e del gruppo.
Bibliografia:
- Dich N., Rozing M., Kivimäki M., Doan S. (2019). Life Events Emotions and Immune Function Evidence from Whitehall II Cohort Study. Behavioral Medicine 46(2):1-8. Pages 153-160. https://doi.org/10.1080/08964289.2019.1570072
- Nummenmaa L., Glerean E., Hari R., Hietanen J. (2013). Bodily maps of emotions. PNAS 111 (2) 646-651. https://doi.org/10.1073/pnas.132166411
- Phillips, K. A. (2009). Understanding Body Dysmorphic Disorder: An Essential Guide. Oxford University Press.
- Goleman, D. (1995). Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici. Italia, ITA: BUR

Autrice
Dott.ssa Alessia Meloni
Psicologa
Iscrizione albo: Veneto nr. 11308