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Psicologo di Base e la Legge regionale della Campania (3 agosto 2020 n.35)
- Psicologia e Territorio
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Il 13 dicembre è stata depositata la sentenza della Corte Costituzionale in merito al ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nei confronti della Legge regionale della Campania (3 agosto 2020 n.35), che prevede l’istituzione dei Servizi di psicologia di base all’interno dei dipartimenti delle ASL del territorio della Campania, a sostegno dei bisogni assistenziali emersi durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Psicologia di base tra territorialità e autonomia: la proposta campana supera una impasse storica
Tale sentenza dona nuova vita ad un tema rimasto per lungo tempo dormiente, ovvero la possibilità di istituire e territorializzare la figura dello Psicologo di Base.
Del concetto di Psicologia di base e di Psicologo di Base si discute già da tempo, dal 1978, quando per la prima volta si sentì accostare la figura dello psicologo al medico di base durante la Conferenza Internazionale dell’Assistenza Primaria.
Da allora tutta una serie di sperimentazioni e proposte di legge si sono viste susseguirsi senza trovare una vera e propria realizzazione. Non entreremo nel merito di una disamina delle difficoltà e degli ostacoli di carattere giuridico, politico o istituzionale che hanno impedito ad oggi l’istituzionalizzazione della figura dello Psicologo di Base nelle ASL nazionali.
Piuttosto si vuole puntare l’attenzione su un aspetto nuovo, previsto dalla legge proposta dal governo della regione Campania, riguardante il rapporto contrattuale attraverso il quale verranno disciplinate le collaborazioni.
Legge regione Campania Psicologi di Base
Leggendo attentamente la legge regionale della Campania sugli Psicologi di Base vediamo che le attività saranno garantite da psicologi liberi professionisti in rapporto convenzionale nell’ambito di ciascuna Azienda Sanitaria Locale a livello dei distretti sanitari di base, con il compito di sostenere ed integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
Tale impostazione sembra favorire la possibilità dell’ effettivo sviluppo di un raccordo generale e integrativo tra servizi specialistici e sanitari più generali, attraverso la costruzione di una rete di psicologi di base che operano in autonomia ma in un rapporto di interdipendenza con i medici di medicina generale.
Che sia proprio questa una possibile chiave per avviare un processo ormai bloccato da tempo? Ossia donare autonomia e valore alla psicologia di base per favorire lo sviluppo di una rete di psicologi libero professionisti in grado di fungere da centro di collegamento tra popolazione e istituzioni sanitarie. La questione della territorialità diventa centrale nella misura in cui ridurrebbe la distanza esistente tra popolazione e servizi di salute mentale, agevolando tra l’altro lo sviluppo di una consapevolezza maggiore tra i cittadini su tematiche quali prevenzione e benessere psicologico, individuale e di comunità.
La necessità di maggiore attenzione al benessere psicologico e alla salute mentale emerge ancor più potentemente a seguito delle devastanti conseguenze della pandemia di COVID-19, di fatti l’istituzione del servizio di psicologia di base viene riconosciuto dalla corte costituzionale in linea con la disciplina statale che incentiva il ricorso alle professionalità dello psicologo nell’odierna crisi pandemica.
Più precisamente le attività deposte al servizio di psicologia di base saranno finalizzate a:
- intercettare e diminuire il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione, costituendo un filtro sia per i livelli secondari di cure che per il pronto soccorso;
- intercettare i bisogni di benessere psicologici che spesso rimangono inespressi dalla popolazione;
- organizzare e gestire l'assistenza psicologica decentrata rispetto ad alcuni tipi di cura;
- realizzare una buona integrazione con i servizi specialistici di ambito psicologico e della salute mentale di secondo livello e con i servizi sanitari più generali;
- intercettare e gestire le problematiche comportamentali ed emotive derivate dalla pandemia Covid-19.
Questa sentenza storica potrebbe e dovrebbe aprire la strada all’istituzione di un servizio primario di prevenzione e monitoraggio del benessere psicologico, nonché di cura e intervento sulla patologia mentale, adeguando il livello di assistenza psicologica garantito dalle istituzioni nazionali e regionali.
La misura proposta dalla regione Campania sembra poter velocizzare questo processo attraverso una forma di rapporto professionale che separa e autonomizza la psicologia di base rispetto a responsabilità e competenze proprie , superando così un’impostazione iniziale che di fatto ingloba e relega le funzioni dello Psicologo di Base all’interno degli studi di medicina generale ma al di fuori delle istituzioni sanitarie.

Autore
Dott. Alfredo Malaspina
Psicologo e Psicoterapeuta
Iscrizione albo: Lazio nr. 22970
Psicologo di Base della sede di Torino Porta Nuova